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Messaggio  federico.meneghello Dom 14 Feb - 9:13



E che cosa dobbiamo dare a tanti fratelli e sorelle che giungono da noi se non
ACCOGLIENZA ?
Tutti sappiamo cosa vuol dire : da una parte la fatica, ma poi prevale la gioia
Sono tutti fratelli che Dio Padre vuole mettere nelle nostre mani e il verbo dare diventa DARSI.
Dare noi stessi, il nostro tempo, far sentire il nostro affetto :
è Gesù che accogliamo, è il suo amore che vogliamo trasmettere.
Stiamo collaborando per realizzare il SOGNO DI DIO.
e’ UN MOMENTO STORICO IMPORTANTE …è Dio che sta aspettando la parte di tutti per
FORMARE CON L’UMANITA’ UNA SOLA FAMIGLIA.
A Dio tutto è possibile e Lui è contento nel vederci con questo ideale nel cuore.
Tutti dobbiamo mettere la nostra parte, allora può diventare possibile anche per noi essere già una sola famiglia con tutti coloro che sono i nostri cari, i nostri concittadini…con tutti coloro che ogni giorno incontriamo. “godendo con chi gode e soffrendo con chi soffre”!

Abbiamo un Padre, ma in questa nuova famiglia abbiamo anche una Madre, ed è Maria.
E’ bello sapere che fa parte della nostra umanità e che è stata Lei a darci il Figlio Gesù
rendendolo partecipe di ogni nostro atto..
E’ Lui l’amore e le sue parole continua a dircele : chiamandoci ad AMARE TUTTI
Cominciamo da adesso, da oggi…e faremo cose grandi con l’aiuto di Maria.
Da soli non combineremo nulla
SULLE TUE PAROLE GETTERO’ LE RETI

Cosa si sta facendo da noi per coloro che scappano dalle loro terre?
Da qualche tempo anche a Piove di Sacco ci si sta interpellando e le parrocchie, accogliendo la provocazione di papa Francesco, si sono mosse. Dopo aver coinvolto i rispettivi Consigli Pastorali hanno convocato le associazioni del territorio e l’Amministrazione Comunale ad un tavolo di confronto e di analisi delle possibili risposte.
Piace pensare che anche grazie alla nostra determinazione e alla nostra manifestazione di disponibilità l’Amministrazione Comunale abbia deciso di partecipare al programma Sprar.

Il Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) è il servizio predisposto dal Governo, tramite il Ministero dell’Interno, per gestire il periodo necessario per la integrazione / inclusione del rifugiato o richiedente asilo nel nostro Paese. Non riguarda dunque la cosiddetta prima accoglienza (gli immigrati sui ‘barconi’, per intenderci).
Lo Sprar risponde a precisi requisiti di legge che si rifanno a sistemi internazionali; riguarda gli stranieri extracomunitari ai quali è riconosciuto, su una rigorosa istruttoria, lo status di rifugiato o richiedente asilo.

Il Comune di Piove di Sacco, in accordo con i Comune di Bagnoli di Sopra, Ponte San Nicolò e Rubano, ha partecipato al bando nazionale per ottenere i necessari previsti finanziamenti per la accoglienza rifugiati/richiedenti asilo, da ospitare nei quattro territori.
Una volta che il Ministero abbia accolto la proposta e finanziato il progetto (su base biennale), la gestione della ospitalità – alloggio, vitto, vestiario, supporto amministrativo eccetera – deve essere affidata ad operatori qualificati nel settore, che per lo più sono cooperative.
Tali cooperative, per potersi proporre, devono rispondere a rigorosi requisiti di ‘accreditamento’. L’azione di accoglienza di questo operatore, definito ‘soggetto attuatore’, è sotto la supervisione e controllo dei Comuni.
Cosa sarà quindi chiesto, in tale scenario alle comunità cristiane e ai singoli territori?
Sarà richiesto di adoperarsi per supportare il soggetto attuatore (la cooperativa che gestirà l’accoglienza) nella attività tipiche di inclusione / integrazione: per socializzare con queste persone, aiutarle a impratichirsi con la lingua italiana, coinvolgerle in attività di animazione sportiva, culturale e ricreativa, prospettare qualche sbocco lavorativo, per trasformare la permanenza delle “persone ospiti” in opportunità di vera accoglienza.

Alcune definizioni utili:
Rifugiato: soggetto che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese” (art. 1 Convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati, firmata nel 1951, ratificata da 145 stati membri delle Nazioni Unite; l’Italia vi ha aderito nel 1954).
Richiedente asilo: persona che, avendo lasciato il proprio paese, chiede il riconoscimento dello status di rifugiato o altre forme di protezione internazionale. Fino a quando non viene presa una decisione definitiva dalle autorità competenti di quel paese (in Italia è la Commissione centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato), la persona è un richiedente asilo e ha diritto di soggiornare regolarmente nel paese, anche se è arrivato senza documenti d’identità o in maniera irregolare.



federico.meneghello
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Messaggio  don.battista Dom 14 Feb - 22:19

[quote="federico.meneghello"]

E che cosa dobbiamo dare a tanti fratelli e sorelle che giungono da noi se non
ACCOGLIENZA ?
Tutti sappiamo cosa vuol dire : da una parte la fatica, ma poi prevale la  gioia
Sono tutti fratelli che Dio Padre vuole mettere nelle nostre mani e il verbo dare diventa DARSI.
Dare noi stessi, il nostro tempo, far sentire il nostro affetto :
è Gesù che accogliamo, è il suo amore che vogliamo trasmettere.
Stiamo collaborando per realizzare il SOGNO DI DIO.
e’ UN MOMENTO STORICO IMPORTANTE …è Dio che sta aspettando la parte di tutti per
                 FORMARE CON L’UMANITA’ UNA SOLA FAMIGLIA.
A Dio tutto è possibile e Lui è contento nel vederci con questo ideale nel cuore.
Tutti dobbiamo mettere la nostra parte, allora può diventare possibile anche per noi essere già una sola famiglia con tutti coloro che sono i nostri cari, i nostri concittadini…con tutti coloro che ogni giorno incontriamo. “godendo con chi gode e soffrendo con chi soffre”!

Abbiamo un Padre, ma in questa nuova famiglia abbiamo anche una Madre, ed è Maria.
E’ bello sapere che fa parte della nostra umanità e che è stata Lei a darci il Figlio Gesù
rendendolo partecipe di ogni nostro atto..
E’ Lui l’amore e le sue parole continua a dircele : chiamandoci ad AMARE TUTTI
Cominciamo da adesso, da oggi…e faremo cose grandi  con l’aiuto di Maria.
Da soli non combineremo nulla
SULLE TUE PAROLE GETTERO’ LE RETI

Cosa si sta facendo da noi per coloro che scappano dalle loro terre?
Da qualche tempo anche a Piove di Sacco ci si sta interpellando e le parrocchie, accogliendo la provocazione di papa Francesco, si sono mosse. Dopo aver coinvolto i rispettivi Consigli Pastorali hanno convocato le associazioni del territorio e l’Amministrazione Comunale ad un tavolo di confronto e di analisi delle possibili risposte.
Piace pensare che anche grazie alla nostra determinazione e alla nostra manifestazione di disponibilità l’Amministrazione Comunale abbia deciso di partecipare al programma Sprar.

Il Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) è il servizio predisposto dal Governo, tramite il Ministero dell’Interno, per gestire il periodo necessario per la integrazione / inclusione del rifugiato o richiedente asilo nel nostro Paese. Non riguarda dunque la cosiddetta prima accoglienza (gli immigrati sui ‘barconi’, per intenderci).
Lo Sprar risponde a precisi requisiti di legge che si rifanno a sistemi internazionali; riguarda gli stranieri extracomunitari ai quali è riconosciuto, su una rigorosa istruttoria, lo status di rifugiato o richiedente asilo.

Il Comune di Piove di Sacco, in accordo con i Comune di Bagnoli di Sopra, Ponte San Nicolò e Rubano, ha partecipato al bando nazionale per ottenere i necessari previsti finanziamenti per la accoglienza rifugiati/richiedenti asilo, da ospitare nei quattro territori.
Una volta che il Ministero abbia accolto la proposta e finanziato il progetto (su base biennale), la gestione della ospitalità – alloggio, vitto, vestiario, supporto amministrativo eccetera – deve essere affidata ad operatori qualificati nel settore, che per lo più sono cooperative.
Tali cooperative, per potersi proporre, devono rispondere a rigorosi requisiti di ‘accreditamento’. L’azione di accoglienza di questo operatore, definito ‘soggetto attuatore’, è sotto la supervisione e controllo dei Comuni.
Cosa sarà quindi chiesto, in tale scenario alle comunità cristiane e ai singoli territori?
Sarà richiesto di adoperarsi per supportare il soggetto attuatore (la cooperativa che gestirà l’accoglienza) nella attività tipiche di inclusione / integrazione: per socializzare con queste persone, aiutarle a impratichirsi con la lingua italiana, coinvolgerle in attività di animazione sportiva, culturale e ricreativa, prospettare qualche sbocco lavorativo, per trasformare la permanenza delle “persone ospiti” in opportunità di vera accoglienza.  

Alcune definizioni utili:
Rifugiato: soggetto che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese” (art. 1 Convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati, firmata nel 1951, ratificata da 145 stati membri delle Nazioni Unite; l’Italia vi ha aderito nel 1954).
Richiedente asilo: persona che, avendo lasciato il proprio paese, chiede il riconoscimento dello status di rifugiato o altre forme di protezione internazionale. Fino a quando non viene presa una decisione definitiva dalle autorità competenti di quel paese (in Italia è la Commissione centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato), la persona è un richiedente asilo e ha diritto di soggiornare regolarmente nel paese, anche se è arrivato senza documenti d’identità o in maniera irregolare.



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