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La fuga in Egitto

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Messaggio  federico.meneghello Ven 27 Mag - 21:59



Nel vangelo canonico di Matteo viene citata la fuga in Egitto e, come in tutti i quattro vangeli , notizie essenziali ma scarne. Per sfuggire la strage e la persecuzione di Erode il Grande, consigliata dall’Angelo, la sacra Famiglia si reca in Egitto. In quei tempi la Palestina si trovava sotta la morsa di Erode, re vassallo dei romani, di origine araba, formalmente di religione ebraica, romano di educazione e crudelissimo non solo con i sudditi ma con gli stessi familiari. Passa alla storia con l’aggettivo “il grande” per le sue competenze architettoniche, fa ricostruire il tempio di Gerusalemme. Nella realtà è un psicopatico, con manie allucinatorie, con la paura costante di essere detronizzato dagli stessi figli. I Romani sanno che la Palestina è una provincia ribelle e Erode è solerte nel reprimere le eventuali rivolte.. L’odio degli zeloti contro il dominio romano è sconfinato. Diversa è la situazione in Egitto. Dopo la sconfitta di Cleopatra, ultima regina del regno dei Tolomei, discendenti da Alessandro Magno,l’Egitto viene inglobato all’impero romano, il politeismo egiziano si fonde con il politeismo romano al punto che la grande dea Iside, testimone della grandezza passata dei Faraoni, diviene a pieno titolo una divinità romana. In parole povere per la famiglia di Nazareh si respira aria più tranquilla. Fra tutti gli apocrifi quello che dedica maggir spazio alla fuga in Egitto e al soggiorno della sacra famiglia è la seconda parte del Pseudo-Matteo , risalente al quarto secolo avanti Cristo,,,, Si prospetta un Gesù Bambino adorato dai leoni, dai leopardi, dalle bestie feroci…..Appare tutto il gusto dell’esotismo, del mirabile. Nel terzo giorno di viaggio verso l’Egitto Maria è provata dall’estrema calura e per ordine del divino Bambino i rami delle palme si inchinano a lei, donando fresco e frutti. Negli Apocrifi del nuovo Testamento Maria è inevitabilmente al centro. Donna salvifica, nel suo percorso verso l’ Egitto risolve situazione difficili, intricate, apparentemente difficili da risolvere, …. E’ proprio in Egitto, la terra che opprimeva il popolo di Israele in cui Maria si manifesta nella sua umile potenza, il nucleo fondamentale di Israele ritorna dai suoi antichi padroni a recare la salvezza universale. Nel percorso verso l’Egitto Maria con l’aiuto del figlio bambino guarisce lebbrosi e indemoniati . I ricordi dei potentissimi re egiziani, delle regine si inchinano a lei, la vera regina del regno che va oltre il tempo.…… Secondo tale vangelo apocrifo la sacra Famiglia approda in Egitto quando il bambino compie i due anni e si fermano in Egitto tre anni.….. Dopo la morte di Erode ritornano lentamente verso Nazareth, al Nord della Palestina. L’insistenza sulle guarigioni miracolose dei lebbrosi, nei vangeli sia canonici che apocrifi, si spiega in relazione al terrore suscitato da questa malattia deturpante che era vista come un castigo divino. Tuttora in Egitto ci sono numerosi santuari mariani, espressioni concrete del cristianesimo copto, che commemorano la fuga in Egitto, frequentati anche dai fratelli islamici.
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Messaggio  don.battista Ven 27 Mag - 22:34

federico.meneghello ha scritto:
“ …un angelo del Signore appare in sogno a Giuseppe dicendo ‘Risvegliati, prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto…’ e resta lì finché te lo dico.”
Qui la storia di Gesù è presentata come un viaggio. Si ripete il percorso di Giuseppe figlio di Giacobbe(=Israele) venduto dai fratelli ai mercanti d’Egitto; la storia di Israele è profezia di Gesù.
Lui che scende e risale dall’Egitto, è il Figlio che realizza il nuovo esodo definitivo: l’uscita dalla schiavitù d’Egitto per ritornare alla terra promessa.
Così dobbiamo leggere questa pagina del Vangelo di Matteo. Come Gesù abbia trascorso il soggiorno in Egitto, secondo le narrazioni non canoniche, non è essenziale e non ha rilevanza teologica anche se i Vangeli Apocrifi sono antichi quasi come i Vangeli canonici risalendo a qualche secolo dopo Cristo: essi ‘esprimono la fede dei semplici con una componente fantasmagorica’ ( vedi art.pag.8 Respice Stellam marzo 2016).

 
Nel vangelo canonico di Matteo  viene citata la fuga in Egitto e, come in tutti i  quattro vangeli , notizie essenziali ma scarne. Per sfuggire la strage e la persecuzione di Erode il Grande, secondo il consiglio dell’Angelo, la sacra Famiglia si reca in Egitto. In quei tempi la  Palestina si trovava sotto la morsa di Erode, re vassallo dei romani, di origine  araba, formalmente di religione ebraica, romano di educazione e crudelissimo non solo con i sudditi ma con gli stessi familiari. Passa alla storia con l’aggettivo “il  grande” per le sue competenze architettoniche: fa ricostruire il tempio di Gerusalemme. Nella realtà è uno psicopatico, con manie allucinatorie, con la paura costante di essere detronizzato dagli stessi figli. I  Romani sanno che la Palestina è una provincia ribelle ed Erode è   solerte nel reprimere le eventuali rivolte..    L’odio degli zeloti contro il dominio romano è sconfinato. Diversa è la situazione in Egitto. Dopo la sconfitta di Cleopatra, ultima regina del regno  dei  Tolomei, discendenti da Alessandro Magno, l’Egitto viene inglobato all’impero romano, il politeismo  egiziano si fonde con il politeismo  romano al punto che la grande dea Iside, testimone della grandezza passata dei Faraoni, diviene a pieno titolo una divinità romana. In parole povere per la famiglia di Nazareh si respira aria più tranquilla. Fra tutti gli apocrifi quello che dedica maggior spazio alla fuga e al soggiorno della sacra famiglia in Egitto, è la seconda parte del Pseudo-Matteo , risalente al quarto secolo dopo Cristo...  Si prospetta un Gesù Bambino adorato dai leoni, dai leopardi, dalle bestie feroci…..Appare tutto il gusto dell’esotismo, del mirabile. Nel terzo giorno di viaggio verso l’Egitto Maria è  provata dall’estrema calura e per ordine del divino Bambino  i rami delle palme si inchinano a lei, donando fresco e  frutti.  Negli Apocrifi del nuovo Testamento Maria è inevitabilmente al centro. Donna salvifica, nel suo percorso verso  l’ Egitto risolve situazione difficili, intricate, apparentemente difficili da risolvere, …. E’ proprio in Egitto, la terra che opprimeva il popolo di Israele in cui Maria si  manifesta nella sua umile potenza, il nucleo fondamentale di  Israele ritorna dai suoi antichi padroni a  recare la salvezza universale.  Nel percorso verso l’Egitto Maria con l’aiuto del figlio bambino guarisce lebbrosi e indemoniati . I potentissimi re egiziani, le regine si inchinano a lei, la vera regina del regno che va oltre il tempo.…… Secondo tale vangelo apocrifo la sacra Famiglia  approda in Egitto quando il bambino compie i due anni e si fermano in Egitto tre anni.…..  Dopo la morte di Erode  ritornano lentamente verso  Nazareth, al Nord della Palestina.  L’insistenza  sulle guarigioni miracolose dei lebbrosi, nei vangeli sia canonici che apocrifi, si spiega in relazione al terrore suscitato da questa malattia deturpante che era vista come un castigo divino. Tuttora   in Egitto ci sono numerosi santuari mariani, espressioni concrete del cristianesimo copto,  che commemorano la fuga in Egitto, frequentati anche dai fratelli islamici.

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