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RIFLESSIONI SULLA PAROLA DI VITA - GIUGNO 2016

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Messaggio  Luisaboaretto2013 Ven 17 Giu - 23:20

«Siate in pace gli uni con gli altri» (Mc 9, 50)

Leggendo la parola di vita di questo mese di giugno, alcune frasi mi hanno colpito in modo particolare.
La prima è “essere pronti a morire l’uno per l’altro”!
Cosa pensiamo, cosa suscita in noi questa frase? Metterla in pratica richiede molto impegno, perché spostare le nostre ragioni per capire quelle dell’altro pur sapendo che non sempre arriveremo a comprenderlo fino in fondo è un morire a noi stessi. E anche l’altro, pur facendo lo stesso, non riuscirà appieno a capire le nostre ragioni.
Tutto ciò è comunque relativo in quanto tra noi e l’altro c’è Qualcuno che, in definitiva, è la Ragione del nostro esistere e tale presenza non verrà mai meno, nemmeno quando tra noi nascono piccole o grandi incomprensioni.
E per aiutarci a vivere questo, dovremmo imparare a stare molto attenti a non far venire mai meno il rapporto d’amore reciproco perché (ed ecco l’altra frase) “l’altro vale più delle diversità che possono esserci fra noi”.

«Siate in pace gli uni con gli altri»

«Dovunque arriva l’unità e l’amore reciproco – affermava Chiara Lubich –, arriva la pace, anzi, la pace vera. Perché dove c’è l’amore reciproco, c’è una certa presenza di Gesù in mezzo a noi, e lui è proprio la pace, la pace per eccellenza».

Gesù ci invita alla pace quando ci spiega come dovrebbe essere la sua comunità. Nella vita quotidiana, nei rapporti quotidiani possiamo sperimentare la pace quando affrontiamo le opinioni discordanti parlando apertamente e senza paura, ma cercando un’unità sempre più vera e profonda.
L’ideale di Chiara all’unità è nato proprio durante la Seconda Guerra mondiale ed è subito apparso come l’antidoto a odi e  lacerazioni e da allora Chiara continua a proporci la logica evangelica dell’amore, ci chiede di tessere rapporti nuovi di ascolto e aiuto reciproco tra persone e popoli, e di approfondire quelli già esistenti.

E, anche noi riusciremo ad essere portatori di pace rimanendo aperti all’altro, pur nella diversità e nell’incomprensione, salvando prima di tutto la relazione con lui.
Riusciremo ad essere portatori di pace se saremo capaci costruttori di Unità, perché l’’Unità è Gesù fra noi e in noi.
Perché la pace è qualcosa che ci nasce dentro ed è principalmente frutto del nostro rapporto di intimità con Dio....

Luisaboaretto2013

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Messaggio  don.battista Dom 26 Giu - 18:05

Luisaboaretto2013 ha scritto:«Siate in pace gli uni con gli altri» (Mc 9, 50)

Leggendo la parola di vita di questo mese di giugno, alcune frasi mi hanno colpito in modo particolare.
La prima è “essere pronti a morire l’uno per l’altro”!
Cosa pensiamo, cosa suscita in noi questa frase? Metterla in pratica richiede molto impegno, perché spostare le nostre ragioni per capire quelle dell’altro pur sapendo che non sempre arriveremo a comprenderlo fino in fondo è un morire a noi stessi. E anche l’altro, pur facendo lo stesso, non riuscirà appieno a capire le nostre ragioni.
Tutto ciò è comunque relativo in quanto tra noi e l’altro c’è Qualcuno che, in definitiva, è la Ragione del nostro esistere e tale presenza non verrà mai meno, nemmeno quando tra noi nascono piccole o grandi incomprensioni.
E per aiutarci a vivere questo, dovremmo imparare a stare molto attenti a non far venire mai meno il rapporto d’amore reciproco perché (ed ecco l’altra frase) “l’altro vale più delle diversità che possono esserci fra noi”.

«Siate in pace gli uni con gli altri»

«Dovunque arriva l’unità e l’amore reciproco – affermava Chiara Lubich –, arriva la pace, anzi, la pace vera. Perché dove c’è l’amore reciproco, c’è una certa presenza di Gesù in mezzo a noi, e lui è proprio la pace, la pace per eccellenza».

Gesù ci invita alla pace quando ci spiega come dovrebbe essere la sua comunità. Nella vita quotidiana, nei rapporti quotidiani possiamo sperimentare la pace quando affrontiamo le opinioni discordanti parlando apertamente e senza paura, ma cercando un’unità sempre più vera e profonda.
L’ideale di Chiara all’unità è nato proprio durante la Seconda Guerra mondiale ed è subito apparso come l’antidoto a odi e  lacerazioni e da allora Chiara continua a proporci la logica evangelica dell’amore, ci chiede di tessere rapporti nuovi di ascolto e aiuto reciproco tra persone e popoli, e di approfondire quelli già esistenti.

E, anche noi riusciremo ad essere portatori di pace rimanendo aperti all’altro, pur nella diversità e nell’incomprensione, salvando prima di tutto la relazione con lui.
Riusciremo ad essere portatori di pace se saremo capaci costruttori di Unità, perché l’’Unità è Gesù fra noi e in noi.
Perché la pace è qualcosa che ci nasce dentro ed è principalmente frutto del nostro rapporto di intimità con Dio....

-------------------------------- ok tutto bene

don.battista

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