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Messaggio  federico.meneghello Mar 13 Dic - 7:09

50 anni fa
1966: avevo 19 anni, appena finite le scuole e trovato un lavoretto a Padova ma la prima settimana di novembre dovetti assentarmi dal lavoro per “strada allagata” che ben presto anche “casa allagata”. Abitavo in fondo a via Botta e per la zona era un’abitudine “andare sotto acqua”. Ma il novembre 1966 fu un momento veramente particolare. Un’auto con l’altoparlante annunciava l’arrivo dell’acqua e noi, in casa a controllare ora per ora quanto cresceva. E cresceva e cresceva lentamente prima in giardino e poi fino al terzo gradino della scala interna e finalmente si fermò. Di tanto in tanto passavano delle barche per chiedere se avevamo bisogno di aiuto e noi lì alla finestra a guardare questa distesa d’acqua bloccati al secondo piano della casa. Le candele illuminavano le lunghe serate che diventavano dei veri “filò” anche senza la stalla. I cani e gatti e gli altri animali di casa sono stati portati nel fienile e anche loro guardavano giù e se ne guardavano ben dallo scendere.
Si seppe di Conche, dove la Brenta ha rotto l’argine di brutto, devastando il cimitero e le bare galleggiavano verso il mare.
A proposito di Conche, ricordo che un pomeriggio di domenica, con il gruppo di amici del patronato si parlava della situazione della Brenta e i maschi decisero di andare a vedere la situazione sull’argine. Quando sono arrivati in zona, gli abitanti gli dicevano “nde casa tosi che l’è brutta”, “nde casa tosi che l’è brutta” ma loro, incoscienti, ci ridevano su senza sapere il vero rischio che correvano, infatti, qualche ora dopo è successo il disastro.
Dopo qualche giorno dal livello massimo, l’acqua a cominciato a defluire lasciando in casa neri segni sui muri di acqua sporca e gasolio che era fuoriuscito dalle cisterne. E più l’acqua scendeva e più disperata era la situazione in casa. L’acqua se ne andava e l’umidità nelle pareti saliva. L’acqua se ne andava e una poltiglia tra fango e sporco di ogni genere, vermi, rimaneva in casa. Pulizia e disinfestazione sono state fatte, ma l’umidità dei muri ormai toccava il soffitto e solo una radicale ristrutturazione ha potuto farla andare via.
Cinquant’anni fa! Ma è come fosse stato ieri! Certe cose non si dimenticano!
z.c.
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Messaggio  don.battista Gio 15 Dic - 23:22

federico.meneghello ha scritto:50 anni fa
1966: avevo 19 anni, appena finite le scuole e trovato un lavoretto a Padova ma la prima settimana di novembre  dovetti assentarmi dal lavoro per “strada allagata” che divenne ben presto anche “casa allagata”. Abitavo in fondo a via Botta e per la zona era un’abitudine “andare sotto acqua”. Ma il novembre 1966 fu un momento veramente particolare. Un’auto con l’altoparlante  annunciava l’arrivo dell’acqua e noi, in casa a controllare ora per ora quanto cresceva. E cresceva e cresceva lentamente  prima in giardino e poi fino al terzo gradino della scala interna e finalmente si fermò. Di tanto in tanto passavano delle barche per chiedere se avevamo bisogno di aiuto e noi lì alla finestra a guardare questa distesa d’acqua bloccati al secondo piano della casa.  Le candele  illuminavano le lunghe serate che diventavano dei veri “filò” anche senza la stalla. I cani e gatti e gli altri animali di casa sono stati portati nel  fienile e anche loro guardavano giù  e se ne guardavano ben dallo scendere.
Si seppe di Conche, dove la Brenta ha rotto l’argine di brutto, devastando il cimitero e le bare galleggiavano verso il mare.
A proposito di Conche, ricordo che un pomeriggio di domenica, con il gruppo di amici del patronato si parlava della Brenta e i maschi decisero di andare a vedere la situazione sull’argine. Quando sono arrivati in zona, gli abitanti ammonivano “nde casa tosi che l’è brutta”, “nde casa tosi che l’è brutta” ma loro, incoscienti, ci ridevano su senza sapere il vero rischio che correvano; dopo qualche ora, infatti, è successo il disastro.
Raggiunto il livello massimo, dopo alcuni giorni l’acqua ha cominciato a defluire lasciando in casa neri segni sui muri  di acqua sporca e gasolio che era fuoriuscito dalle cisterne. E più l’acqua scendeva e più disperata era la situazione in casa. L’acqua se ne andava e l’umidità nelle pareti saliva.  L’acqua se ne andava  e una poltiglia di fango, vermi e sporco di ogni genere rimaneva in  casa. Pulizia e disinfestazione sono state fatte, ma l’umidità dei muri ormai toccava il soffitto e solo una radicale ristrutturazione ha potuto farla andare via.
Cinquant’anni fa! Ma è come fosse stato ieri! Certe cose non si dimenticano!
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