UNA PIETAZA IN MENO ...A NOZZE
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UNA PIETAZA IN MENO ...A NOZZE
Una pietanza in meno … a nozze!
Una pietanza in meno non è gran fatica ! , ma può essere il segno di un criterio nuovo contro il costume che tende più ad aggiungere che a togliere.
Non mi riferisco alla quaresima che stiamo vivendo, ma piuttosto al gran d’affare che hanno i fidanzati nel preparare i festeggiamenti del giorno di nozze, con costi esagerati e spreco di energie e attenzioni che essi dovrebbero piuttosto dedicare all’amore e alla conoscenza reciproci.
Mi leggeranno i giovani? O meglio, ascolteranno l’esortazione del Papa ‘Amoris laetitia’ (209-212)
Certamente il nostro mensile non gode l’attrattiva e l’interesse delle nuove generazioni e non cadrà sotto i loro occhi una pagina che limita il piacere. E allora mi rivolgo a voi, lettori assidui di Respice S. per chiedervi, quando si presenta l’occasione, di sensibilizzare con molto rispetto e comprensione, senza pregiudizi e intransigenze i vostri figli o nipoti che hanno in progetto di formare una famiglia. Ovviamente non si tratta principalmente di ridurre le portate al pranzo di nozze (non guasterebbe il risparmio e, cristianamente, un po’ di mortificazione!), quanto piuttosto di aiutarli ad arrivare alle nozze non solo con tante esperienze liete di coppia e momenti di reciproca soddisfazione, ma dopo aver affrontato la “ sfida di mostrare se stessi e di imparare chi è realmente l’altro”; di aiutarli anche a non affidarsi solo all’abbaglio iniziale (v.209). Il timore di non corrispondere al partner e di perderlo può portare a nascondere i propri difetti, a evitare le divergenze, “ scacciando in avanti le difficoltà”. E’ una illusione rimandare i disaccordi per non avere problemi al presente. E’ un atto di amore evidenziare qualche aspetto negativo di uno, impegnandosi tutte e due a superarlo.
Ci vorrà anche l’aiuto di Dio! E allora: Che Maria interceda per le nuove famiglie!
Una pietanza in meno non è gran fatica ! , ma può essere il segno di un criterio nuovo contro il costume che tende più ad aggiungere che a togliere.
Non mi riferisco alla quaresima che stiamo vivendo, ma piuttosto al gran d’affare che hanno i fidanzati nel preparare i festeggiamenti del giorno di nozze, con costi esagerati e spreco di energie e attenzioni che essi dovrebbero piuttosto dedicare all’amore e alla conoscenza reciproci.
Mi leggeranno i giovani? O meglio, ascolteranno l’esortazione del Papa ‘Amoris laetitia’ (209-212)
Certamente il nostro mensile non gode l’attrattiva e l’interesse delle nuove generazioni e non cadrà sotto i loro occhi una pagina che limita il piacere. E allora mi rivolgo a voi, lettori assidui di Respice S. per chiedervi, quando si presenta l’occasione, di sensibilizzare con molto rispetto e comprensione, senza pregiudizi e intransigenze i vostri figli o nipoti che hanno in progetto di formare una famiglia. Ovviamente non si tratta principalmente di ridurre le portate al pranzo di nozze (non guasterebbe il risparmio e, cristianamente, un po’ di mortificazione!), quanto piuttosto di aiutarli ad arrivare alle nozze non solo con tante esperienze liete di coppia e momenti di reciproca soddisfazione, ma dopo aver affrontato la “ sfida di mostrare se stessi e di imparare chi è realmente l’altro”; di aiutarli anche a non affidarsi solo all’abbaglio iniziale (v.209). Il timore di non corrispondere al partner e di perderlo può portare a nascondere i propri difetti, a evitare le divergenze, “ scacciando in avanti le difficoltà”. E’ una illusione rimandare i disaccordi per non avere problemi al presente. E’ un atto di amore evidenziare qualche aspetto negativo di uno, impegnandosi tutte e due a superarlo.
Ci vorrà anche l’aiuto di Dio! E allora: Che Maria interceda per le nuove famiglie!
don.battista- Messaggi : 534
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