VIVERE CON GESU’ LA VOLONTA’ DEL PADRE
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VIVERE CON GESU’ LA VOLONTA’ DEL PADRE
Il mercoledì di Pasqua la liturgia fa leggere dagli Atti degli Apostoli la guarigione dello storpio, ottenuta in nome di Gesù da Pietro. Il vangelo invece racconta l’incontro con Gesù risorto con i due discepoli di Emmaus e il rimprovero che essi ricevono per l’incapacità di credere alle Scritture che preannunciavano la sua morte e la sua Risurrezione. Vorrei aggiungere anche l’esperienza di Maria di Magdala convinta che la violazione della tomba fosse opera di malintenzionati, invece si trova di fronte il vero autore di un fatto mai accaduto che la chiama per nome.
Possiamo chiamarle esperienze di fede? In vario modo potrebbero esserlo! La via più facile è l’attrattiva affettuosa di Maddalena che non si rassegna di aver perduto il Maestro e vorrebbe continuare a vivere con lui. La via più combattuta è quella dei discepoli di Emmaus: le Scritture parlano sì di ciò che doveva accadere, ma i fatti non lasciano sperare; nelle parole di Gesù si sentono infervorare e nello spezzare il pane si aprono i loro occhi. La via più giusta è quella di Pietro: si sente così sicuro di essere unito con Gesù Risorto che in nome suo e con la sua forza comanda al paralitico di alzarsi. E’ questa la FEDE che “trasporta le montagne”: vivere con Gesù la volontà del Padre.
E noi per vivere con Gesù la volontà di Dio quale via percorriamo? La Chiesa ci indica la via dei Sacramenti. Confessione e Messa, per nominare quelli che frequentiamo più spesso, hanno la loro efficacia nel perdono e nell’offerta del Sacrificio perché opera direttamente Dio. Ma ci portano a vivere con Gesù la volontà di Dio? Confessati e comunicati, sentiamo la meraviglia di Maddalena che ritrova il suo Maestro, si aprono i nostri occhi a riconoscere Gesù potente in parole e opere, nasce in noi la forza di Gesù per dire a chi è ‘paralitico’: Alzati e cammina ?
Possiamo chiamarle esperienze di fede? In vario modo potrebbero esserlo! La via più facile è l’attrattiva affettuosa di Maddalena che non si rassegna di aver perduto il Maestro e vorrebbe continuare a vivere con lui. La via più combattuta è quella dei discepoli di Emmaus: le Scritture parlano sì di ciò che doveva accadere, ma i fatti non lasciano sperare; nelle parole di Gesù si sentono infervorare e nello spezzare il pane si aprono i loro occhi. La via più giusta è quella di Pietro: si sente così sicuro di essere unito con Gesù Risorto che in nome suo e con la sua forza comanda al paralitico di alzarsi. E’ questa la FEDE che “trasporta le montagne”: vivere con Gesù la volontà del Padre.
E noi per vivere con Gesù la volontà di Dio quale via percorriamo? La Chiesa ci indica la via dei Sacramenti. Confessione e Messa, per nominare quelli che frequentiamo più spesso, hanno la loro efficacia nel perdono e nell’offerta del Sacrificio perché opera direttamente Dio. Ma ci portano a vivere con Gesù la volontà di Dio? Confessati e comunicati, sentiamo la meraviglia di Maddalena che ritrova il suo Maestro, si aprono i nostri occhi a riconoscere Gesù potente in parole e opere, nasce in noi la forza di Gesù per dire a chi è ‘paralitico’: Alzati e cammina ?
federico.meneghello- Admin
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EDITORIALE APR 2017 VIVERE CON GESU' LA VOLONTA' DEL PADRE
VIVERE CON GESU’ LA VOLONTA’ DEL PADRE
Nella Messa del mercoledì di Pasqua leggiamo una pagina dagli Atti degli Apostoli ove si racconta la guarigione dello storpio, ottenuta in nome di Gesù da Pietro. Nel vangelo invece c’è l’incontro di Gesù risorto con i due discepoli di Emmaus e il rimprovero che essi ricevono per l’incapacità di credere alle Scritture che preannunciavano la sua morte e la sua Risurrezione. Vorrei aggiungere anche l’esperienza di Maria di Magdala convinta che la violazione della tomba fosse opera di malintenzionati, invece si trova di fronte il vero autore di un fatto mai accaduto che la chiama per nome.
Possiamo dire che si tratta di esperienze di fede? In vario modo potrebbero esserlo! La via più immediata è l’attrattiva affettuosa di Maddalena che non si rassegna di aver perduto il Maestro e vorrebbe continuare a vivere con lui. La via più combattuta è quella dei discepoli di Emmaus: le Scritture parlano sì di ciò che doveva accadere, ma i fatti non lasciano sperare; nelle parole di Gesù si sentono infervorare e nello spezzare il pane si aprono i loro occhi. La via più giusta è quella di Pietro: si sente così sicuro di essere unito con Gesù Risorto che in nome suo e con la sua forza comanda al paralitico di alzarsi. E’ questa la FEDE che “trasporta le montagne”: vivere con Gesù la volontà del Padre.
E noi per vivere con Gesù la volontà di Dio quale via percorriamo? La Chiesa ci indica la via dei Sacramenti. Confessione e Messa, per nominare quelli che frequentiamo più spesso, hanno la loro efficacia nel perdono e nell’offerta del Sacrificio perché in essi opera direttamente Dio. Ma , ricevuto il perdono e il Corpo di Cristo, siamo consapevoli che viviamo con Gesù la volontà di Dio? Confessati e comunicati, sentiamo la meraviglia di Maddalena che ritrova il suo Maestro, si aprono i nostri occhi a riconoscere Gesù potente in parole e opere, nasce in noi la forza di Gesù per dire a chi è ‘paralitico’: Alzati e cammina ?
-----------------------------------------------------RIVEDUTO E CORRETTO
Nella Messa del mercoledì di Pasqua leggiamo una pagina dagli Atti degli Apostoli ove si racconta la guarigione dello storpio, ottenuta in nome di Gesù da Pietro. Nel vangelo invece c’è l’incontro di Gesù risorto con i due discepoli di Emmaus e il rimprovero che essi ricevono per l’incapacità di credere alle Scritture che preannunciavano la sua morte e la sua Risurrezione. Vorrei aggiungere anche l’esperienza di Maria di Magdala convinta che la violazione della tomba fosse opera di malintenzionati, invece si trova di fronte il vero autore di un fatto mai accaduto che la chiama per nome.
Possiamo dire che si tratta di esperienze di fede? In vario modo potrebbero esserlo! La via più immediata è l’attrattiva affettuosa di Maddalena che non si rassegna di aver perduto il Maestro e vorrebbe continuare a vivere con lui. La via più combattuta è quella dei discepoli di Emmaus: le Scritture parlano sì di ciò che doveva accadere, ma i fatti non lasciano sperare; nelle parole di Gesù si sentono infervorare e nello spezzare il pane si aprono i loro occhi. La via più giusta è quella di Pietro: si sente così sicuro di essere unito con Gesù Risorto che in nome suo e con la sua forza comanda al paralitico di alzarsi. E’ questa la FEDE che “trasporta le montagne”: vivere con Gesù la volontà del Padre.
E noi per vivere con Gesù la volontà di Dio quale via percorriamo? La Chiesa ci indica la via dei Sacramenti. Confessione e Messa, per nominare quelli che frequentiamo più spesso, hanno la loro efficacia nel perdono e nell’offerta del Sacrificio perché in essi opera direttamente Dio. Ma , ricevuto il perdono e il Corpo di Cristo, siamo consapevoli che viviamo con Gesù la volontà di Dio? Confessati e comunicati, sentiamo la meraviglia di Maddalena che ritrova il suo Maestro, si aprono i nostri occhi a riconoscere Gesù potente in parole e opere, nasce in noi la forza di Gesù per dire a chi è ‘paralitico’: Alzati e cammina ?
-----------------------------------------------------RIVEDUTO E CORRETTO
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