Charles Péguy (1873 – 1914)

L’inizio del testo poetico di Péguy mi fa venire in mente una detto popolare delle nostri parti, che si sente dire ogni tanto: “nò ghe xe né santi né madone”. Ma per dire che cosa in realtà? Che una decisione, un “no” è così drastico, che niente può modificarlo, nemmeno implorando i santi e la Madonna? Oppure in altro contesto, con una certa rabbia interiore, sconforto, sfiducia “non ci sono né santi né madonne ad aiutarci, siamo soli e dobbiamo darci noi da fare…”? Charles Péguy scrive che se i santi e i patroni non bastano per ricevere una grazia, bisogna rivolgersi con fede, coraggio e ardore a Maria, non come espediente esterno per piccoli interessi personali, ma con la ricerca dell’atteggiamento vero, sincero di profondo abbandono fiducioso, collaborando personalmente alla grazia, per vederla e riconoscerla nella concretezza della visitazione, piccola o grande. Ecco il ricorrere alla Vergine Maria, come autorevole Madre tutta bellezza, tutta bontà, e alla speranza della concretezza della sua meravigliosa fiducia nell’Amore del Padre, che può esaudire la nostra richiesta, e spesso non come vogliamo o pensiamo noi, ma nello Spirito del Signore.

Charles Péguy (1873 – 1914) ha il suo posto tra i più grandi poeti francesi. Nato in ambiente modesto, rimane piccolissimo orfano di padre e cresce con sua madre e sua nonna materna. Durante i suoi studi s’interessa ai problemi sociali e si allontana per un periodo dalla religione. Scopre la sua vocazione di poeta con la figura eroica e di fede di Giovanna d’Arco, ispiratrice del suo impegno che diventa patriottico e cattolico. Si sposa e ha quattro figli. Le sue opere più conosciute sono le Tapisseries, Arazzi letterari dedicati alla Madonna, sante e a Eva. Péguy è stato un uomo passionale e intransigente che ha meditato il Vangelo con la sincerità della sua coscienza. L’amore ispira il suo socialismo, il suo patriottismo, la sua fede; scrive: ”l’unica forza, l’unico valore, l’unica dignità di tutto è l’essere amati”… sentirsi gratuitamente amati. Gennaio 2019 sz