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Giubilei nella storia

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Messaggio  Ospite Dom 20 Dic - 22:27

Giubilei nella storia

Le origini del giubileo sono molto lontane nel tempo. Gli antichi popoli della Siria e della Mesopotamia, già nel terzo millennio avanti Cristo, conoscevano forme di ripristino della giustizia e di condono dei debiti. I re assirobabilonesi emanavano periodicamente degli editti per ristabilire la giustizia, con fini sociali e politici. Gli Ebrei attinsero da queste tradizioni dando loro una valenza religiosa. La legge mosaica stabiliva infatti che ogni 50 anni venisse proclamato un anno santo, annunciato dal suono di una tromba ricavata da un corno di caprone (yobel), dal quale deriva la parola Giubileo. La celebrazione del giubileo comportava il riposo della terra, la remissione dei debiti e la liberazione degli schiavi.
Il giubileo è entrato a far parte della tradizione religiosa della chiesa cattolica, con un significato più spirituale, a partire dal grande giubileo dell’anno 1300, indetto dal Papa Bonifacio VIII e ricordato da Dante nella Divina Commedia. Tutto il medioevo è caratterizzato dal fenomeno dei pellegrinaggi che allora venivano fatti a piedi affrontando viaggi lunghi e pericolosi. I più importanti erano diretti a Gerusalemme (palmieri), a Santiago di Compostela (jacobei) e a Roma (romei). Nel 1291, con la caduta della fortezza crociata di San Giovanni d’Acri e la fine del Regno di Gerusalemme, la Terra Santa cadde nelle mani dei mussulmani e i pellegrinaggi vengono interrotti. Masse di pellegrini convergono allora a Roma con uno straordinario senso di aspettativa di perdono dei peccati e di indulgenza per le pene temporali. Papa Bonifacio accogliendo le istanze del popolo proclama l’anno santo e stabilisce la cadenza ogni cento anni. Il secondo giubileo invece viene proclamato dopo cinquanta anni, nel 1350 da Papa Clemente VI. Successivamente per i giubilei ordinari viene stabilita la cadenza ogni 25 anni per permettere a ogni generazione di vivere almeno un anno santo. Dall’anno 1300 all’anno 2000 sono stati celebrati 26 anni santi ordinari. Al sedicesimo secolo risale, invece, la consuetudine di indire anche dei giubilei straordinari in occasione di eventi di particolare importanza. Gli ultimi due anni santi straordinari della Redenzione sono stati celebrati nel 1933 con papa Pio XI e nel 1983 con papa Giovanni Paolo II.
Risale al giubileo dell’anno 1500, con papa Alessandro VI, l’usanza di aprire, con una solenne cerimonia, le porte sante della quattro basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Roma accoglie un notevole afflusso di pellegrini provocando non pochi problemi alla città che nel frattempo si trasforma urbanisticamente e si abbellisce sempre di più con le opere dei più grandi artisti dell’epoca. A proiettare un’ombra sul giubileo scoppia però lo scandalo della “vendita” delle indulgenze che dà occasione a Martin Lutero di contestare il potere papale e di innescare la riforma protestante. Ma la Chiesa attua immediatamente la sua azione riformatrice con il Concilio di Trento e, nel combattere le tendenze protestanti, intensifica gli strumenti per favorire il sentimento religioso e le pratiche di pietà popolare. Tramite le confraternite la Chiesa si pone la priorità di alleviare le sofferenze spirituali e corporali dei fedeli con una miriade di opere di misericordia. Nel Settecento gli anni santi furono celebrati regolarmente ogni 25 anni e il giubileo più significativo fu quello del 1750, celebrato dal più grande papa del secolo, il dotto bolognese Benedetto XIV che invitò i cristiani alla sobrietà. Nell’Ottocento, per le circostanze politiche del tempo, fu celebrato solo un giubileo, quello del 1825. Nel Novecento il giubileo riprende vigore e recupera le sue lontane radici bibliche. Papa Leone XIII celebra l’anno santo 1900 consacrando il mondo a Cristo Redentore; Pio XI nel 1925 dà rilievo al ruolo missionario della Chiesa; Pio XII nel 1950 proclama il dogma dell’Assunzione di Maria; Paolo VI nel 1975 invita alla penitenza e al digiuno; Giovanni Paolo II nel 2000 mette in rilievo il bimillenario dell’incarnazione di Cristo. Il Grande Giubileo del Duemila è stato un evento senza paragoni che ha traghettato la Chiesa nel nuovo millennio, un evento di portata globale e planetaria contrassegnato da un forte impatto mediatico.
Ora Papa Francesco, con l’iniziativa straordinaria di indire il Giubileo della Misericordia aggiunge una nuova tappa nel cammino della Chiesa. Si riapre un nuovo tempo di grazia da vivere nella pratica delle opere di misericordia corporale e spirituale. Come a suo tempo Papa Bonifacio VIII anche Papa Francesco oggi ha saputo interpretare l’attesa del popolo cristiano e rendere visibili i segni della presenza di Dio. La misericordia è il cuore del Vangelo e spinge i cristiani a uscire da se stessi per essere testimoni di Cristo. Significativo è il fatto che il Papa abbia voluto anticipare l’apertura della porta santa nella cattedrale di Bangui, nel cuore dell’Africa flagellata dalla povertà e dalla violenza. Sorprendente è anche la decisione di celebrare questo anno santo simultaneamente nelle diocesi di tutto il mondo, per la prima volta in maniera diffusa, con l’apertura di una “porta della misericordia” in ogni cattedrale, fino alla più estrema periferia. Nella diocesi di Padova, per iniziativa del vescovo Claudio Cipolla, è stata aperta una porta santa addirittura nella cappella del carcere.
A Roma l’inaugurazione del giubileo è avvenuta l’8 dicembre, festa dell’Immacolata. Papa Francesco ha aperto solennemente la porta santa della basilica di San Pietro e ne ha varcato la soglia, seguito immediatamente dal suo predecessore Benedetto XVI. Anche questo un evento straordinario. Ma questo anno santo non sarà il trionfo delle folle, come lo è stato il grande giubileo del 2000. Sarà invece un anno santo più semplice, con celebrazioni in tono minore e si concluderà domenica 20 novembre 2016, festa di Cristo re dell’universo. Ma sarà ricco di frutti a seconda della nostra disponibilità ad accogliere l’invito ad essere misericordiosi come lo è Dio Padre.
M.P.

Come si ottiene l'indulgenza giubilare?
Occorre confessarsi, fare la comunione, pregare secondo le intenzioni del Papa e compiere una a scelta tra le seguenti opere: 1) fare un pellegrinaggio a una Porta Santa; 2) compiere un’opera di misericordia o carità (visita a infermi, carcerati, anziani soli, sostegno economico a opere religiose o sociali…); 3) dedicare del tempo a opere di volontariato; 4) compiere un’opera di penitenza (astenersi da consumi superflui, digiuno…).


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Messaggio  don.battista Ven 25 Dic - 20:00

tutto ok - Mi riservo di confrontare la rivista MADRE DI DIO da cui è tratto il fascicolo-inserto: può darsi che l'argomento 'Giubileo' sia già trattato in quella pubblicazione. Si può chiedere alla tipografia che è già in possesso dell'ultimo numero di MADRE DI DIO. d.Batt

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