CAMPO FAMIGLIE 2016 – Un Dialogo -
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CAMPO FAMIGLIE 2016 – Un Dialogo -
Eravamo in due, risalivamo dal laghetto, passando per il bosco. Io stavo davanti, mentre lui camminava a pochi passi dietro di me. Da qualche minuto avevamo smesso di parlare, il sentiero era più ripido. Il pomeriggio volgeva al tramonto e tra i rami filtravano gli ultimi bagliori di luce.
D’improvviso mi disse:” tu, sei soddisfatto delle scelte che hai fatto nella tua vita ?”.
Quando un ragazzo di quattordici anni, rivolge ad un adulto di quarantadue una domanda di questo genere, l’adulto sa, deve sapere, che la sua risposta non potrà essere banale, perché il ragazzo se la ricorderà e ne farà uso.
Capii che mi serviva del tempo.
Evasivo, risposi :”mi stati chiedendo se potendo tornare indietro, con il senno di poi, rifarei le stesse scelte?” … “lo sai che questa è una domanda inutile !”.
E lui :“ no, non se cambieresti le tue scelte, ma solo se sei soddisfatto di quelle che hai fatto”.
Restai in silenzio, dopo qualche istante ripresi: “allora non mi devi chiedere se sono contento delle mie scelte, ma se sono contento del mio presente, dato che questo, il mio presente è il frutto di tutte le mie scelte precedenti”.
Lui: “Si, più o meno una cosa del genere”
Gli dissi, con tutto l’amore di un genitore senza figli: “Allora ti dico che io sono strafelice di essere qui, a parlare in questo bosco, a quest’ora, con te. E per nulla al mondo vorrei essere in altro posto in questo momento”.
Lo sentii annuire alle mie spalle.
Continuai: “E siccome, se sono qui è per le scelte che ho fatto nella mia vita – giuste o sbagliate, felici o infelici – ti dico … - si, io sono soddisfatto di tutte le mie scelte, vicissitudini, dolori e prove della mia vita, perché tutto questo mi ha condotto qui, ad essere accanto a te ora”.
Non mi girai e neppure lui disse più nulla, finché non arrivammo a Casa Santa Chiara, che era quasi buio.
D’improvviso mi disse:” tu, sei soddisfatto delle scelte che hai fatto nella tua vita ?”.
Quando un ragazzo di quattordici anni, rivolge ad un adulto di quarantadue una domanda di questo genere, l’adulto sa, deve sapere, che la sua risposta non potrà essere banale, perché il ragazzo se la ricorderà e ne farà uso.
Capii che mi serviva del tempo.
Evasivo, risposi :”mi stati chiedendo se potendo tornare indietro, con il senno di poi, rifarei le stesse scelte?” … “lo sai che questa è una domanda inutile !”.
E lui :“ no, non se cambieresti le tue scelte, ma solo se sei soddisfatto di quelle che hai fatto”.
Restai in silenzio, dopo qualche istante ripresi: “allora non mi devi chiedere se sono contento delle mie scelte, ma se sono contento del mio presente, dato che questo, il mio presente è il frutto di tutte le mie scelte precedenti”.
Lui: “Si, più o meno una cosa del genere”
Gli dissi, con tutto l’amore di un genitore senza figli: “Allora ti dico che io sono strafelice di essere qui, a parlare in questo bosco, a quest’ora, con te. E per nulla al mondo vorrei essere in altro posto in questo momento”.
Lo sentii annuire alle mie spalle.
Continuai: “E siccome, se sono qui è per le scelte che ho fatto nella mia vita – giuste o sbagliate, felici o infelici – ti dico … - si, io sono soddisfatto di tutte le mie scelte, vicissitudini, dolori e prove della mia vita, perché tutto questo mi ha condotto qui, ad essere accanto a te ora”.
Non mi girai e neppure lui disse più nulla, finché non arrivammo a Casa Santa Chiara, che era quasi buio.
Ospite- Ospite
campo famiglie di Massimo
massimo.durello ha scritto:Eravamo in due, risalivamo dal laghetto, passando per il bosco. Io stavo davanti, mentre lui camminava a pochi passi dietro di me. Da qualche minuto avevamo smesso di parlare, il sentiero era più ripido. Il pomeriggio volgeva al tramonto e tra i rami filtravano gli ultimi bagliori di luce.
D’improvviso mi disse:” tu, sei soddisfatto delle scelte che hai fatto nella tua vita ?”.
Quando un ragazzo di quattordici anni, rivolge ad un adulto di quarantadue una domanda di questo genere, l’adulto sa, deve sapere, che la sua risposta non potrà essere banale, perché il ragazzo se la ricorderà e ne farà uso.
Capii che mi serviva del tempo.
Evasivo, risposi :”mi stai chiedendo se potendo tornare indietro, con il senno di poi, rifarei le stesse scelte?” … “lo sai che questa è una domanda inutile !”.
E lui :“ no, non se cambieresti le tue scelte, ma solo se sei soddisfatto di quelle che hai fatto”.
Restai in silenzio, dopo qualche istante ripresi: “allora non mi devi chiedere se sono contento delle mie scelte, ma se sono contento del mio presente, dato che questo, il mio presente è il frutto di tutte le mie scelte precedenti”.
Lui: “Si, più o meno una cosa del genere”
Gli dissi, con tutto l’amore di un genitore senza figli: “Allora ti dico che io sono strafelice di essere qui, a parlare in questo bosco, a quest’ora, con te. E per nulla al mondo vorrei essere in altro posto in questo momento”.
Lo sentii annuire alle mie spalle.
Continuai: “E siccome, se sono qui è per le scelte che ho fatto nella mia vita – giuste o sbagliate, felici o infelici – ti dico … - si, io sono soddisfatto di tutte le mie scelte, vicissitudini, dolori e prove della mia vita, perché tutto questo mi ha condotto qui, ad essere accanto a te ora”.
Non mi girai e neppure lui disse più nulla, finché non arrivammo a Casa Santa Chiara, che era quasi buio.
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