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15 SETTEMBRE – B.V. MARIA ADDOLORATA

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Messaggio  federico.meneghello Mar 19 Set - 8:02



Il mese di settembre ha due ricorrenze mariane principali: l’8 si celebra la Natività di Maria, il 15 la Beata Vergine Addolorata. In quest’ultima si fa memoria della Mater dolorosa, come è invocata nella celebre sequenza medievale attribuita a Jacopone da Todi (secolo XIII): Stabat Mater dolorosa / iuxta crucem lacrimosa / dum pendebat Filius.
La venerazione del popolo verso la Madre di Dio non poteva escludere l’aspetto di sofferenza e di dolore provato da Maria durante la passione e la morte di Gesù e lungo tutta la sua vita.
Il culto dell’Addolorata affonda le sue radici nella Sacra Scrittura e nelle riflessioni dei Padri della Chiesa e attraversa tutto il Medioevo. A partire dal XIV secolo si definiscono i “Sette Dolori” di Maria traendoli da sette episodi evangelici: la profezia di Simeone (Lc 2, 34-35), la fuga in Egitto (Mt 2, 13-14), lo smarrimento di Gesù a Gerusalemme (Lc 2, 43-50), l’incontro di Gesù sulla via del Calvario (Lc 23, 26-27), la presenza di Maria sotto la croce (Gv 19, 25-27), la deposizione di Gesù dalla croce (Mt 27, 57-59, la sepoltura di Gesù (Gv 19, 40-42). La Vergine addolorata viene raffigurata con il cuore trafitto da una spada, oppure con sette spade che le trafiggono il cuore o ancora seduta sul Calvario con il Cristo morto adagiato sulle sue ginocchia, la cosiddetta Pietà. Il culto verso l’Addolorata si diffonde soprattutto per merito dell’Ordine dei Servi di Maria e si adatta ai tempi in forme sempre nuove. Ancor oggi il culto della Vergine Addolorata è particolarmente vivo perché il popolo continua a sentire Maria particolarmente vicina ai dolori di ogni persona e capace di capire l’intima pena di ogni creatura che soffre.
Il calendario liturgico colloca la memoria della Beata Vergine Addolorata al 15 settembre, immediatamente dopo la festa dell’Esaltazione della Croce (14 settembre) per sottolineare il legame strettissimo fra la Madre e il Figlio, fra il sacrificio di Cristo sulla croce e il dolore di Maria sotto la croce. Per questo motivo si fa “memoria del dolore di Maria presso la croce” anche il venerdì della quinta settimana di Quaresima e il Venerdì Santo. La condivisione della passione di Cristo rende Maria compartecipe dell’opera salvifica del Figlio. Un tempo, durante la Quaresima, si svolgevano anche delle processioni con la statua della Madonna Addolorata. In Veneto, la più solenne processione dell’Addolorata si tiene a Belluno la domenica che precede la Festa delle Palme.
A Padova c’è una sola chiesa dedicata all’Addolorata, quella cosiddetta del Torresino nelle vicinanze del Seminario Maggiore. Ma l’immagine della “Virgo Dolorosa” più venerata in città si trova all’interno della Chiesa di Santa Maria dei Servi dove la statua della Vergine, opera di Rinaldino di Francia, troneggia sopra uno degli altari più monumentali di tutta la città.
A Chioggia, invece, nel Santuario della Navicella, che si nota passando sulla strada che porta a Sottomarina, è venerata un’altra immagine molto popolare della Vergine Addolorata rappresentata nella tipologia iconografica della Pietà: la Vergine tiene sulle ginocchia il Figlio appena deposto dalla croce. Di questo tipo è anche la Madonna della Corona venerata in uno dei santuari mariani più caratteristici d’Italia, quello abbarbicato alla parete rocciosa del Monte Baldo a Spiazzi, in provincia di Verona. Il luogo di pellegrinaggio più conosciuto dell’Alto Adige è il santuario dell’Addolorata di Pietralba, a 1500 metri di altitudine, dove è conservata una piccola statua della Pietà in alabastro tanto cara alla devozione di Albino Luciani (poi papa Giovanni Paolo I) che da giovane con la mamma saliva in pellegrinaggio su questo monte.
Numerosissimi sono i santuari mariani sparsi per l’Italia dove la Mater Dolorosa attende gli uomini e le donne che a Lei si affidano. Nel Triveneto sono una quindicina. Oltre a quelli già menzionati, vanno ricordati anche quelli di Venezia (Santa Maria del Pianto), Peseggia di Scorzè (VE), Combai (TV), Farra di Soligo (TV), Forno di Zoldo (BL), Lughezzano (VR), Cavalese (TN), Molina di Ledro (TN), Dobbiaco (BZ), Rifiano (BZ) e Rovigo. Quest’ultimo santuario della Beata Vergine Addolorata è situato proprio in centro città, a due passi dal Duomo di Rovigo, ed è annesso alla casa Madre delle Suore Serve di Maria Riparatrici. La prodigiosa immagine che vi si venera è una Madonna “sola” che sembra non limitare il dolore al solo momento della croce, ma riferirlo alle sofferenze da Lei vissute nell’arco della vita accanto al Figlio. È una Madonna dalla forte carica espressiva che invita a rinvigorire la spiritualità cristiana vissuta con Maria. Le difficoltà e le prove, infatti, fanno parte della vita, ma possono diventare uno strumento di grazia se vissute in unione al sacrificio di Cristo e sull’esempio della Vergine Maria. Il mondo ha bisogno di VOCI che annuncino il Vangelo, di CUORI sensibili alle necessità dei bisognosi, di MANI confortatrici delle sofferenze dei fratelli, di PASSI verso le umane miserie del corpo e dello spirito. Guardando a Maria il mondo contemporaneo potrà sfuggire alle tentazioni di una cultura di morte e al nichilismo che ci attanaglia e aprirsi alla speranza di un avvenire migliore.
M.P. – 15 settembre 2017
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