Domenica 26 maggio:Elezioni Europee: un appuntamento importante

Attualità
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Inizia con questo numero una serie di articoli che in maniera semplice ma non superficiale ci aiuteranno ad affrontare alcuni temi di attualità con un’ottica ispirata al vangelo.
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Proprio perché cristiani ci sentiamo ancor più responsabili di testimoniare al mondo la speranza che Cristo ha portato, proprio perché cristiani desideriamo informarci, conoscere e orientare i nostri pensieri e le nostre scelte ai valori del Vangelo.


Elezioni Europee: un appuntamento importante

Domenica 26 maggio

Tra il 23 e 26 maggio i cittadini dei Paesi che compongono l’Unione europea saranno chiamati a votare per l’elezione dei deputati del Parlamento europeo. Ogni Paese, in base alla propria tradizione, decide in quale giorno - all’interno dell’intervallo di tempo definito dagli organismi comunitari - convocare le elezioni. In Italia le elezioni si terranno domenica 26 maggio.
I Paesi che appartengono all’Unione europea sono 28.
Ad oggi non è ancora definito se i cittadini del Regno Unito - per le note questioni legate alla Brexit - parteciperanno al voto.
L’Unione europea nella forma attuale rappresenta l’evoluzione di un’organizzazione nata nel 1957.
Il Parlamento europeo è l’organismo che, nell’ambito delle istituzioni europee, ha il compito di emanare le leggi.

Un referendum per l’Europa?

Fino a qualche anno fa’ l’idea di Unione europea e - prima - di Comunità è stata associata al pensiero che fosse utile e bello che gli stati europei facessero delle cose insieme. Si parlava di “sogno europeo”.
Negli ultimi anni invece, in modo sempre più diffuso, si è sviluppata l’idea che l’Europa sia luogo di complicazione, ambito dove vengono prese decisioni che non sono a favore del bene delle persone. Conseguentemente hanno preso piede idee cosiddette “sovraniste”: meglio che ogni stato curi da sè i propri interessi.
Il risultato è che - forse per la prima volta - alle elezioni europee - sempre vissute con una forte caratterizzazione delle dinamiche politiche interne ad ogni Paese - viene data un’effettiva importanza continentale.
Qualcuno, esagerando, sostiene che le prossime elezioni saranno un vero e proprio referendum pro o contro l’Europa.

Come stanno le cose? Cos’è auspicabile?

Viviamo un’epoca attraversata da sfide planetarie: si pensi alle questioni economiche, ai flussi commerciali, al tema ambientale, ai movimenti migratori. Certamente nel tempo l’Europa si è allontanata dal sentire comune delle persone ed è stata percepita come un’entità tesa ad occuparsi di questioni burocratiche, un soggetto incapace di affrontare i veri problemi della gente - lavoro, educazione, povertà.
Detto questo, chi può pensare che siano i singoli stati a risolvere le questioni citate poco sopra? Chi può pensare che i singoli stati - Italia, Francia, Spagna, etc. - possano sedersi a tavoli negoziali con soggetti quali gli Stati Uniti o la Cina pensando di avere una qualche forza contrattuale? La soluzione delle questioni planetarie necessita di una forte governance internazionale.

Non solo burocrazia

Se l’Europa ha preso una deriva burocratica è perchè la politica non ha svolto il proprio compito, non ha capito quanto fosse importante presidiare ed indirizzare l’operato delle istituzioni europee. È quindi necessario riprendere la rotta, dare nuova linfa al “sogno europeo” e questo può avvenire grazie all’operato di un qualificato e competente parlamento europeo.
Questo fa comprendere l’importanza dell’ormai prossima scadenza elettorale.

Mario Crosta