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UN SALUTO A PAOLO TIETO

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Messaggio  federico.meneghello Mar 1 Set - 6:44

Saluto Funebre zio Lino
Piove di Sacco 24 08 2015

Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.

Paolo aveva chiesto espressamente questa Parola per il suo saluto funebre, innamorato di Giovanni, il mistico e filosofo tra gli evangelisti, con il quale sentiva più affinità. Paolo era convinto che per ogni cosa si parte dal principio, si esplorano le radici delle cose, e questo vangelo è il principio tra i principi che lui aveva scelto per la sua vita e la sua comprensione della vita. Appassionato dalla Luce divina, che si rifrange poi in mille modi e in mille opere artistiche e soldato del Verbo che si fa carne, della parola che prende vita e diventa messaggio, annuncio, testimonianza, racconto.

C’è il volto pubblico del professor Tieto, conosciuto ed apprezzato per il contributo significativo che ha saputo dare nel ricordo del passato recente dei nostri territori e nella valorizzazione della storia, della letteratura e dell’arte. I numerosi libri scritti, la cultura profonda, supportata da una ricerca diligente e meticolosa, la passione che ci metteva in ogni cosa: lui ha saputo fare la differenza in molti modi e il suo orgoglio è quello di tutta la città di Piove di Sacco, con la quale si sentiva profondamente in simbiosi e della quale è stato il volto bello. Ha sempre interpretato il suo ruolo pubblico con umiltà e impegno personale. Andava ovunque lo chiamassero, anche per cose piccole, che altri avrebbero magari rifiutato, con il desiderio di condividere cultura e vita. Nell’operazione di restauro della chiesa di San Nicolò ha messo tanto di suo, rischiando costi ed impegno, energie e tempo, che non so chi altri avrebbe potuto spendere. L’amicizia e vicinanza con numerosi artisti e letterati della nostra terra, ma anche con qualsiasi persona che incontrava per strada… perché ha sempre scelto di vivere con semplicità, testimoniano questo impegno.
Accanto al volto pubblico, e mi perdonate se non mi dilungo su questo, c’è il volto del cristiano Paolo, chierichetto e ministrante e cerimoniere in questa chiesa per tanti anni e ad essa per sempre legato in una esperienza di fede, che è stata sincera. La sua fede la raccontava e la respiravi nei curiosi racconti dei cerimoniali di altri tempi, di cui Piove era anche ricca, essendo sede particolarmente prestigiosa. La esprimeva nell’amicizia con tanti sacerdoti (tra tutti vorrei ricordare in particolare mons. Michieli e mons. Contran). La percepivi nell’interesse del commentare i fatti di chiesa e di fede, dall’intervento più alto fino all’omelia ascoltata in chiesa pochi attimi prima. Era partecipazione fedele e rispettosa nei riti e devozione, che lo coinvolgevano completamente. In una visita in ospedale, gli proposi di potergli donare una benedizione, e lui mi rispose, animandosi: “è il dono più prezioso che ci sia”. In questi tempi in cui anche le cose più sacre sembrano contare poco, perché non hanno prezzo, le sue parole mi hanno commosso.
Accanto a questi volti c’è anche il volto di Paolino… dello zio Lino, e del fratello Lino, che una famiglia sua non l’ha avuta, ma che è stato famiglia con tutti noi parenti. Sempre seguendo tutti dalla giusta distanza, sempre sostenendo in caso di necessità, sempre incoraggiandoci a dare il meglio, senza pretendere nulla. Ci ha voluto bene e lo ha fatto bene, con discrezione, concretezza, liberalità. Credo non sia eccessivo dire che per tutti noi è stato riferimento ed ispirazione. Non ha mai fatto nulla per vanagloria, pur essendo anche ambizioso e consapevole del valore di quello che faceva. Orgoglioso ed umile allo stesso tempo.
Ormai anziano eppure sempre giovane nell’animo, ci incoraggiava a viaggiare, ad essere curiosi, ad approfondire le cose, ad apprezzare il bello. Si interessava davvero di ciò che facevamo e ci piaceva. Amava la vita, e amava stare con le persone, sia che si trovasse in piazza o in casa, o sotto un ombrellone al mare, prima o poi trovava sempre qualcuno che conosceva e se anche lo perdevi di vista lo ritrovavi dopo poco, dove c’era un gruppetto di persone che si formava attorno a lui.
Dicevo che per la sua celebrazione esequiale, da tempo aveva chiesto che fosse proclamato l’inizio del vangelo di Giovanni. È bello avere una pagina del vangelo che senti più amica e vicina. Lui aveva scelto questa. La sua tesi di laurea era sulla “Metafisica della Luce”. Cercatore di Luce in Cristo e nelle cose delle vita, luminare e luminoso egli stesso, alla luce di Dio egli ora ritorna. “Requiescat in pace”.
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Messaggio  don.battista Gio 10 Set - 21:31





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