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“La Madonna del Garofano” nella basilica del Santo di Padova

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Messaggio  federico.meneghello Lun 12 Giu - 6:24


Sono andata a vedere a sant’Antonio, l’opera restaurata, e dei vari nomi attribuiti a questo affresco della Madonna con un piccolo garofano rosso in mano ed in grembo il Bambino, circondata poi da altre figure, sceglierei il nome di “Madonna del Fiore” oppure quello di “Madonna della Soglia”.
È la rappresentazione con le tre immagini centrali in relazione tra di loro, di una soglia simbolica, Maria, che si varca nella piccolezza e grandezza, il Bambino, e che può fare noi simili ad un fiore che si lascia cogliere, si dona per regalare bellezza e gioia. Soglia di ogni persona che nella sua Umanità, desidera ritrovare l’alleanza di sé creatura con il suo Creatore, come questo fiore, che semplicemente è, ed esprime il canto della sua fioritura, della sua appartenenza, lode e partitura melodica d’insieme, richiamata dagli strumenti musicali della cornice dell’affresco. Un cammino di divenire che impegnativamente e spesso faticosamente si può accettare di vivere, per entrare in una dimensione consapevole di fede, fiducia e amore, abbandono attivo alla Vita per amare e lasciarsi amare, persone come vivi elementi di un creato.
Dell’opera ho notato in particolare il volto della Madonna, giovane, di una bellezza semplice e naturale nel suo dolce ovale, avvolto da un drappo bianco; essa tiene gentilmente, nella mano destra, il fiore per chi vorrà in esso riconoscersi e così partecipare a quell’incontro, ad un progetto d’Amore e meraviglia.
È una visione ed interpretazione in qualche modo personale, con una sensibilità che vorrebbe essere più semplice e contemporanea, e che può trovare il suo senso in un credo che non è solo di sofferenza, ma d’amorevole scelta libera di dono di sé nella gioia.

Giugno 2017 Susanna Zancanaro
ASPETTIAMO COMUNQUE L'ARTICOLO DI mAURIZIO PER IL COMPLETAMENTO
federico.meneghello
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Messaggio  don.battista Gio 15 Giu - 19:34

federico.meneghello ha scritto:
Sono andata a vedere a sant’Antonio, l’opera restaurata, e dei vari nomi attribuiti a questo affresco della Madonna con un piccolo garofano rosso in mano ed in grembo il Bambino, circondata poi da altre figure, sceglierei il nome di “Madonna del Fiore” oppure quello di “Madonna della Soglia”.
È la rappresentazione con le tre immagini centrali in relazione tra di loro, di una soglia simbolica, Maria, che si varca nella piccolezza e grandezza, il Bambino, e che può fare noi simili ad un fiore che si lascia cogliere, si dona per regalare bellezza e gioia. Soglia di ogni persona che nella sua Umanità, desidera ritrovare l’alleanza di sé creatura con il suo Creatore, come questo fiore, che semplicemente è, ed esprime il canto della sua fioritura, della sua appartenenza, lode e partitura melodica d’insieme, richiamata dagli strumenti musicali della cornice dell’affresco. Un cammino di divenire che impegnativamente e spesso faticosamente si può accettare di vivere, per entrare in una dimensione consapevole di fede, fiducia e amore, abbandono attivo alla Vita per amare e lasciarsi amare, persone come vivi elementi di un creato.
Dell’opera ho notato in particolare il volto della Madonna, giovane, di una bellezza semplice e naturale nel suo dolce ovale, avvolto da un drappo bianco; essa tiene gentilmente, nella mano destra, il fiore per chi vorrà in esso riconoscersi e così partecipare a quell’incontro, ad un progetto d’Amore e meraviglia.
È una visione ed interpretazione in qualche modo personale, con una sensibilità che vorrebbe essere più semplice e contemporanea, e che può trovare il suo senso in un credo che non è solo di sofferenza, ma d’amorevole scelta libera di dono di sé nella gioia.

Giugno 2017 Susanna Zancanaro
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Fin che sono poesia, si può concedere un linguaggio 'artificioso'; ma per descrivere una immagine occorre linearità e scorrevolezza e immediatezza di comprensione. Occorre modifica da parte dell'autrice anche se arriverà il completamento di Maurizio

don.battista

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