editoriale giugno 2018
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editoriale giugno 2018
Parlo e non mi sentono … parlano e non ci sento!
Non è una situazione consolante …!
Forse ho una voce s-tonata, o sotto-tonata; non è una voce sommessa o bisbigliata, è una voce non supportata da tono vigoroso sufficiente per giungere agli orecchi di chi mi sta accanto. Per esempio: cerco di prendere la parola in assemblea, comincio a parlare e un altro con la voce più decisa prevale sul mio intervento perché non mi ha sentito; altro esempio: parlo con l’amplificatore, ma al termine mi suggeriscono di stare più vicino al microfono; e ancora: sono in colloquio con una persona vicina e mi accorgo che le mie parole vanno a vuoto. Chi sa! Forse con la protesi che uso percepisco la mia voce già squillante inducendomi a tenerla bassa per chi mi ascolta.
Dio vuole che almeno in confessionale – un piccolo stanzino che permette di comunicare a due in segreto - tutto scorra liscio: riesco a sentire chi si confida ed egli ascolta i miei suggerimenti; può anche essere merito dello Spirito di Dio che fa da interprete!
Meno consolante ancora è quando qualcuno mi parla e non ci sento: colpa della carenza di decibel del mio udito, ma anche di chi parla a denti stretti o con le labbra socchiuse, o di chi ha fretta di dire tutto e accavalla le parole, o di chi tiene la mano sulla bocca mentre parla.
Non voglio attenuanti!: il mio udito ha bisogno di ausili che ricuperino buona parte – non certo il 100% - dei suoni.
Nel settore audio la tecnica ha raggiunto risultati eccellenti sia per la ipoacusia, sia per la diffusione di voci e musiche nelle grandi assemblee. In qualche occasione però sembra che il volume sia esagerato, contribuendo a creare barriere acustiche …invece di abbatterle.
Concludendo: PAROLA e ASCOLTO sono elementi essenziali del nostro rapporto con le persone; con la parola (anche con la bestemmia) diciamo tutto di noi, manifestiamo quello che siamo ; con l’ascolto partecipiamo all’interiorità di chi ci parla. Così Gesù che parla e gli Apostoli che ascoltano; così Maria sorella di Marta. Meglio ancora, l’esempio di Maria di Nazareth: l’Angelo le ha parlato e Lei ha ascoltato ed ha risposto; Gesù chiama, e gli Apostoli lo seguono … Qui non siamo a livello di chiacchiere di piazza, di mormorazioni, di supposizioni, di discussioni inconcludenti. La Parola produce il suo effetto.
Non possiamo buttare la PAROLA al vento
Non per niente il Figlio di Dio si è fatto PAROLA.-------------------------------------------------------------
riveduto. Ok don Battista
Non è una situazione consolante …!
Forse ho una voce s-tonata, o sotto-tonata; non è una voce sommessa o bisbigliata, è una voce non supportata da tono vigoroso sufficiente per giungere agli orecchi di chi mi sta accanto. Per esempio: cerco di prendere la parola in assemblea, comincio a parlare e un altro con la voce più decisa prevale sul mio intervento perché non mi ha sentito; altro esempio: parlo con l’amplificatore, ma al termine mi suggeriscono di stare più vicino al microfono; e ancora: sono in colloquio con una persona vicina e mi accorgo che le mie parole vanno a vuoto. Chi sa! Forse con la protesi che uso percepisco la mia voce già squillante inducendomi a tenerla bassa per chi mi ascolta.
Dio vuole che almeno in confessionale – un piccolo stanzino che permette di comunicare a due in segreto - tutto scorra liscio: riesco a sentire chi si confida ed egli ascolta i miei suggerimenti; può anche essere merito dello Spirito di Dio che fa da interprete!
Meno consolante ancora è quando qualcuno mi parla e non ci sento: colpa della carenza di decibel del mio udito, ma anche di chi parla a denti stretti o con le labbra socchiuse, o di chi ha fretta di dire tutto e accavalla le parole, o di chi tiene la mano sulla bocca mentre parla.
Non voglio attenuanti!: il mio udito ha bisogno di ausili che ricuperino buona parte – non certo il 100% - dei suoni.
Nel settore audio la tecnica ha raggiunto risultati eccellenti sia per la ipoacusia, sia per la diffusione di voci e musiche nelle grandi assemblee. In qualche occasione però sembra che il volume sia esagerato, contribuendo a creare barriere acustiche …invece di abbatterle.
Concludendo: PAROLA e ASCOLTO sono elementi essenziali del nostro rapporto con le persone; con la parola (anche con la bestemmia) diciamo tutto di noi, manifestiamo quello che siamo ; con l’ascolto partecipiamo all’interiorità di chi ci parla. Così Gesù che parla e gli Apostoli che ascoltano; così Maria sorella di Marta. Meglio ancora, l’esempio di Maria di Nazareth: l’Angelo le ha parlato e Lei ha ascoltato ed ha risposto; Gesù chiama, e gli Apostoli lo seguono … Qui non siamo a livello di chiacchiere di piazza, di mormorazioni, di supposizioni, di discussioni inconcludenti. La Parola produce il suo effetto.
Non possiamo buttare la PAROLA al vento
Non per niente il Figlio di Dio si è fatto PAROLA.-------------------------------------------------------------
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don.battista- Messaggi : 572
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