Il punto su “volontariato Caritas”
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Il punto su “volontariato Caritas”
Il volontariato Caritas è l’espressione odierna di un lungo cammino che, a partire dal 1971 con il papa Paolo VI si è particolarmente sviluppato nella nostra società a livello parrocchiale, vicariale, diocesano e nazionale. In questo percorso i volontari hanno assunto speciali caratteristiche per scopi di utilità sociale, particolarmente per fini di solidarietà umana e Cristiana.
I volontari Caritas con l’accoglienza e l’ascolto, mostrano il volto di Fraternità e di Provvidenza della comunità cristiana; operano in modo gratuito, usando il loro tempo, altrimenti destinato ad uso personale, “in aiuto” a persone in condizioni di disagio culturale, economico e sociale. La capacità di donare, per i volontari Caritas, evidenzia la libertà di poter disporre di se stessi e delle proprie risorse per un “bene comune” al quale, si ha la possibilità di collaborare tutti!
Questa missione, nel nostro vicariato, è frutto della disponibilità e del lavoro di un gruppo di persone che, con la preghiera, la collaborazione e il contributo economico dell’intera comunità cristiana, vivono l’ascolto come servizio, come mezzo per portare agli altri la gioia e la ricchezza che sperimentano nella “comunione”.
Il compito che caratterizza i volontari Caritas, è iniziato con un “mandato” ricevuto dopo aver seguito un corso di formazione, per approcciarsi in modo corretto davanti alla persona in difficoltà ed ogni anno i volontari Caritas, hanno la possibilità di partecipare ad aggiornamenti di formazione a livello diocesano, per poter fortificare questo ruolo e mettere il proprio servizio a Piccoli Passi Possibili, ingegno e creatività.
La relazione di ascolto richiede lo sforzo di mettere in luce e di considerare ciò che è veramente essenziale (avvenimenti significativi della vita, rapporti, cause, occasioni mancate, delusioni, aspettative e speranze) vedendo le caratteristiche della persona che si ha davanti.
I volontari Caritas colgono sempre più la necessità di creare attorno alle persone aiutate contesti di accoglienza, valorizzazione e inserimento sociale e lavorativo, in uno Spirito di Fraternità.
Tuttavia è importante, che il servizio dei volontari, non alimenti situazioni di dipendenza, in modo da mettere i “poveri” nella necessità continua di aiuto; per queste persone e famiglie in difficoltà, si devono creare situazioni di reinserimento sociale in modo che possano camminare con le loro gambe. Questo può avvenire, soprattutto interagendo con altre reti solidali già operanti nel territorio, Istituzioni, Comune, Uffici di Collocamento al Lavoro, Servizi Sociali, Servizi Sanitari, Servizi Assistenziali, Scuole e Buoni Samaritani.
Proprio per la vicinanza e condivisione con queste situazioni di disagio sociale, i volontari Caritas acquisiscono una maggiore sensibilità alle contraddizioni ed alle ingiustizie della nostra società, a carico di persone deboli, emarginate, con poche opportunità di far valere i loro diritti.
(“gli invisibili cinquantenni italiani”, palesemente provati, senza lavoro, senza sussidi che vivono in roulotte, in macchina o case diroccate, talvolta senza luce e acqua, interrotta, perché non sono riusciti a pagare la bolletta.)
In questa condizione i volontari Caritas, mediante queste righe, si sentono responsabili ad assumere una funzione di conoscenza e di coscienza critica, nei confronti della società, per dare voce a chi non ha voce, si auspica, in collaborazione costruttiva con i servizi delle istituzioni pubbliche e private del territorio, perché possano coltivare e sostenere in termini di sussidiarietà la qualità di vita dei più deboli.
Gruppo Caritas MdG
federico.meneghello- Admin
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CARITAS
federico.meneghello ha scritto:
Il volontariato Caritas è l’espressione odierna di un lungo cammino che, a partire dal 1971 con il papa Paolo VI si è particolarmente sviluppato nella nostra società a livello parrocchiale, vicariale, diocesano e nazionale. In questo percorso i volontari hanno assunto speciali caratteristiche per scopi di utilità sociale, particolarmente per fini di solidarietà umana e Cristiana.
I volontari Caritas con l’accoglienza e l’ascolto, mostrano il volto di Fraternità e di Provvidenza della comunità cristiana; operano in modo gratuito, usando il loro tempo, altrimenti destinato ad uso personale, “in aiuto” a persone in condizioni di disagio culturale, economico e sociale. La capacità di donare, per i volontari Caritas, evidenzia la libertà di poter disporre di se stessi e delle proprie risorse per un “bene comune” al quale si ha la possibilità di collaborare tutti!
Questa missione, nel nostro vicariato, è frutto della disponibilità e del lavoro di un gruppo di persone che, con la preghiera, la collaborazione e il contributo economico dell’intera comunità cristiana, vivono l’ascolto come servizio, come mezzo per portare agli altri la gioia e la ricchezza che sperimentano nella “comunione”.
Il compito che caratterizza i volontari Caritas, è iniziato con un “mandato” ricevuto dopo aver seguito un corso di formazione, per approcciarsi in modo corretto davanti alla persona in difficoltà ed ogni anno i volontari Caritas, hanno la possibilità di partecipare ad aggiornamenti di formazione a livello diocesano, per poter fortificare questo ruolo e mettere il proprio servizio a Piccoli Passi Possibili, ingegno e creatività.
La relazione di ascolto richiede lo sforzo di mettere in luce e di considerare ciò che è veramente essenziale (avvenimenti significativi della vita, rapporti, cause, occasioni mancate, delusioni, aspettative e speranze) vedendo le caratteristiche della persona che si ha davanti.
I volontari Caritas colgono sempre più la necessità di creare attorno alle persone aiutate contesti di accoglienza, valorizzazione e inserimento sociale e lavorativo, in uno Spirito di Fraternità.
Tuttavia è importante, che il servizio dei volontari, non alimenti situazioni di dipendenza, in modo da mettere i “poveri” nella necessità continua di aiuto; per queste persone e famiglie in difficoltà, si devono creare situazioni di reinserimento sociale in modo che possano camminare con le loro gambe. Questo può avvenire, soprattutto interagendo con altre reti solidali già operanti nel territorio, Istituzioni, Comune, Uffici di Collocamento al Lavoro, Servizi Sociali, Servizi Sanitari, Servizi Assistenziali, Scuole e Buoni Samaritani.
Proprio per la vicinanza e condivisione con queste situazioni di disagio sociale, i volontari Caritas acquisiscono una maggiore sensibilità alle contraddizioni ed alle ingiustizie della nostra società, a carico di persone deboli, emarginate, con poche opportunità di far valere i loro diritti.
(“gli invisibili cinquantenni italiani”, palesemente provati, senza lavoro, senza sussidi, che vivono in roulotte, in macchina o case diroccate, talvolta senza luce e acqua, interrotta, perché non sono riusciti a pagare la bolletta.)
In questa condizione i volontari Caritas, mediante queste righe, si sentono responsabili ad assumere una funzione di conoscenza e di coscienza critica, nei confronti della società, per dare voce a chi non ha voce, si auspica, in collaborazione costruttiva con i servizi delle istituzioni pubbliche e private del territorio, perché possano coltivare e sostenere in termini di sussidiarietà la qualità di vita dei più deboli.
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