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Messaggio  CristianoCavedon Ven 14 Giu - 8:47

LA FEDE DI MARIA

Iniziamo dal concilio vaticano II: nella Lumen Gentium (58) si dice che Maria è modello di fede dei cristiani e che la sua fede è cresciuta costantemente a partire dalla annunciazione dell’angelo Gabriele.
Si tratta di una affermazione molto significativa. Prima del Concilio Vaticano II si parlava di Maria soprattutto a partire dai privilegi cui Dio l’aveva rivestita. Dal Concilio Vaticano II si afferma che la fede di Maria è cresciuta e si è formata costantemente nella sua vita terrena attraverso l’esperienza della sua presenza accanto al Figlio Gesù.
C’è quindi anche per lei un primo evento da cui ha inizio la fede: l’incontro con il disegno di Dio e con quanto Lui compie nella vita di una persona.
Segue la risposta di Maria: risposta che interroga e aderisce al progetto di Dio. Che poi sviluppa durante tutta la sua vita.
Una fede dialogante e che passa anche attraverso il dubbio.
Il dubbio è necessario alla fede, fa’ parte del cammino di fede, fa parte soprattutto dei limiti dell’intelligenza umana, e quindi va sempre tenuto presente.
Poi subito l’incontro con Elisabetta: la necessità di comunicare la grandezza di Dio e di glorificarlo, il Magnificat. Una fede in cammino verso l’umanità che sta sperimentando la grandezza e la misericordia di Dio. Elisabetta stava vivendo anche lei un grande momento, la maternità inattesa, divenuta realtà per merito di Dio, e Maria la va a visitare per comunicare quanto anche in lei Dio stava compiendo. Due donne che condividono la stessa fede e glorificano Dio per la grazia ricevuta.
Se i primi due fatti che raccontano della fede di Maria sono espressi nel dialogo e nel canto, i successivi diventano silenziosi e contemplativi: la nascita di Gesù, i Magi… lì non abbiamo parole di Maria, ma contemplazione del mistero che si sta compiendo.
La contemplazione e il silenzio fanno parte della fede, anzi non ci può essere fede senza silenzio e contemplazione. La fede non ama la pubblicità e la propaganda, non ama essere sbandierata per essere ammirata. Chi sbandiera la propria fede non si accorge che sta strumentalizzando Dio per i propri interessi personali.
Teniamo conto che nei vangeli ci sono solo sette frasi di Maria, il resto è tutto silenzio.
La parola viene usata in modo molto parsimonioso, il silenzio diventa l’aspetto prevalente della fede di Maria, un silenzio che parla all’anima, un silenzio che conserva nel cuore le parole e i fatti che riguardano Gesù fino alla piena comprensione. Un silenzio sempre pieno di attesa che Dio compia il suo mistero nella vita di ciascuno. La fede di Maria non cresce isolata, ma è una fede che cresce accanto a Gesù. Senza riferimento a Gesù non c’è fede. Noi crediamo perché il riferimento costante della nostra fede è Gesù Cristo. Crediamo nel Dio rivelato da Gesù Cristo.
Ecco che allora staccare Maria da suo Figlio, anche nelle rappresentazioni di statue o quadri, è sempre molto pericoloso se non sempre sbagliato.
Poi abbiamo l’episodio del tempio: Maria e Giuseppe non trovano più Gesù. Senza di lui si sentono persi. Non è Gesù che si è perso, sono loro che devono cercare il figlio che è nella casa del Padre, nel Tempio. Rimanere senza la presenza del Figlio, come poi succederà ai discepoli sul lago di Tiberiade, è sempre un ritrovarsi indifesi, soli e abbandonati. E’ stata anche la situazione della prima comunità cristiana dopo l’ascensione al cielo di Gesù: si trovava riunita nel cenacolo per paura e non riusciva ad affrontare il mondo. Solo lo Spirito ha fatto sì che i discepoli prima pavidi diventassero coraggiosi, e capaci di parlare nella lingua di Dio a tutti gli uomini.
La fede di Maria è la fede che conserva nel cuore tutto quello che non al momento non si comprende.
Una fede che comunque non può fare a meno di Gesù, non ci sono sostituti a Gesù Cristo. Non possiamo pensare di sostituirlo con altre figure, né con quelle di grandi santi, né con quelle costruite da filosofie o ragioni umane.
La fede di Maria è una fede che cambia rispetto a quanto si riteneva precedentemente, una fede sempre nuova.
Una fede che si orienta esclusivamente su Dio e lascia da parte ogni schema umano.
Una fede che passa anche attraverso la difficoltà di accettare pienamente Gesù Cristo: un esempio è il tentativo dei parenti di Gesù di andare a prenderlo per ritirarlo dalla vita pubblica e fargli capire che stava facendo qualcosa di assolutamente inaccettabile al pensiero comune.
Una fede presente e sostegno fondamentale nei momenti più tragici e difficili.
Una fede non facile, che necessita di dialogo, come a Cana, e di attesa, ma anche di certezze.
Una fede in profondo silenzio in attesa della risurrezione.
Una fede che rimane nascosta anche di fronte alla risurrezione.
Una fede presente nella chiesa: riunita per paura, ma anche in attesa dello Spirito.
Una fede che si esprime nella chiesa attraverso la presenza di Maria: una chiesa che di conseguenza non può prescindere da Maria (Cromazio di Aquileia, +417).
Per questo Maria è beata: "Beata colei che ha creduto" (Lc 1,45), la beatitudine della fede è forse la meno considerata, ma è la beatitudine che apre il vangelo di Luca e chiude il vangelo di Giovanni (Gv 20,29: beati quelli che pur non avendo visto crederanno).
Per tutto questo Maria si presenta come modello di fede, una fede che resiste a tutti gli ostacoli, una fede fondata esclusivamente su suo Figlio.
Una fede provata dalla spada della Parola, ma provata soprattutto dal dramma del Calvario. Per tanti, compresi i discepoli, quello fu un momento in cui la fede venne meno, mentre in Maria rimase intatta: la sua presenza sotto la Croce, come racconta l’evangelista Giovanni, ci dice la grandezza e la forza della fede di Maria.
Nella sua “peregrinazione di fede” ha provato tutto ed è rimasta salda, ha continuato a credere che Gesù, suo figlio, era il Figlio di Dio e che il suo sacrificio avrebbe salvato e redento l’umanità.
Anche se non raccontata nei vangeli, la sua fede nella risurrezione è la conferma definitiva della sua fede. Nel suo cuore ritroviamo il più autentico e completo volto della fede, il volto della gioia (papa Francesco).

CristianoCavedon

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