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6 maggio 2017 Festa del voto a Piove di Sacco

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6 maggio 2017	Festa del voto a Piove di Sacco Empty 6 maggio 2017 Festa del voto a Piove di Sacco

Messaggio  federico.meneghello Lun 1 Mag - 20:20


Ecco, credo sia doveroso porsi qualche domanda riguardo questa solenne festa piovese che si celebra annualmente, la prima settimana di maggio, nel ricordo della tragica peste del 1631, perché è con il voto alla Beata Vergine da parte del Consiglio, del Clero e delle Confraternite, di una processione con santa messa e offerta dei ceri, che il paese fu protetto dalla peste, nonostante molte morti, in quello stesso anno. Qualche domanda sia per consolidare e rendere attuale una fedeltà che unisce la cittadinanza, sia per ritrovare il senso di una grazia da chiedere ancora ai giorni nostri.
Qual è dunque, la “peste” di oggi, per quale richiesta di grazia alla Madonna?
I problemi sociali ed umani sono tanti e complessi ma, per esempio, si parla sempre più delle dipendenze che coinvolgono i giovani e anche persone di altre fasce d’età: dipendenza dall’alcol, dalle droghe, dal gioco, dal sesso, dal cibo ma anche più recentemente, da cellulare, Internet, dai social network; dipendenze che influenzano abitudini e comportamenti nelle relazioni personali che diventano così facilmente disarmoniche, superficiali, forse semplicemente perché solo esteriori e legate all’apparire.
Chi non ha quel seducente “giocattolo”, a volte costoso, che sta in tasca, nel palmo di una mano, e ci connette con tutto il mondo? La sua utilità è innegabile e non serve demonizzarlo perché, in realtà, dipende solo dall’uso che se ne fa e così anche per la rete, il web; dipende da noi, dall’uomo, se stiamo diventando, più o meno consapevolmente, super connessi, super comunicativi… Con quanti messaggi al giorno, all’ora? Quanti contatti virtuali in poco tempo? Una vera bulimia tecnologica, in certi casi che può diventare patologica.
Cerchiamo avidamente visibilità, conferme esteriori ed un’importanza personale che nutre principalmente la propria individualità spesso narcisistica nonostante un’apparente socievolezza… Ma il mondo non gira attorno a noi… e un certo culto dell’io o un’onnipotenza senza un riferimento più alto, diventano una “calamità relazionale”.
Ma allora, in questa forma di dipendenza e “schiavitù” moderna come quella del cellulare, di Internet…che mina le relazioni autentiche, qual è la vera connessione se non quella con il proprio mondo interiore, il proprio cuore, il proprio sentire profondo? Qual è il contatto di caloroso spessore se non quello del guardarsi negli occhi parlandosi, trovare il tempo di stare nel momento ascoltandosi, non in modo virtuale e frettoloso ma umano, di carne, da persona a persona?
Questa, forse, la nuova “peste”, o comunque una delle “pesti” di oggi e la grazia quindi da chiedere ancora alla Madonna, riguardo ciò che “mangia”, “divora” il nostro tempo e la nostra vera umanità, è di poter ritrovare la capacità di relazionarci in modo Umano, semplice ed unico nelle somiglianze, consapevolmente scelto e responsabile e direi, volutamente limitato, per non ritrovarci in balia di una solitudine angosciante per un vuoto interiore dove si è costruito poco o niente di vero, di essenziale, di Vivo; la grazia di capire cosa nutre veramente la nostra persona, il nostro animo, il nostro essere e ci fa crescere in modo armonico, solido, coerente perché “connessi”, uniti ad un riferimento interiore di positività e ricchezza che non viene mai meno ma che bisogna imparare a scoprire e valorizzare con pazienza, tenacia, coraggio e desiderio di verità su di sé, aperti al proprio divenire, con un senso di fratellanza, solidarietà: un credo d’Amore.

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Messaggio  don.battista Gio 18 Mag - 19:31

federico.meneghello ha scritto:
Ecco, credo sia doveroso porsi qualche domanda riguardo questa solenne festa piovese che si celebra annualmente, la prima settimana di maggio, nel ricordo della tragica peste del 1631, perché è con il voto alla Beata Vergine da parte del Consiglio Comunale, del Clero e delle Confraternite, di recarsi al Santuario in processione con santa messa e offerta dei ceri, che il paese fu protetto dalla peste, nonostante molte morti, in quello stesso anno. Qualche domanda sia per consolidare e rendere attuale una fedeltà che unisce la cittadinanza, sia per trovare il senso di una invocazione di grazia da chiedere ancora ai giorni nostri.
Qual è dunque, la “peste” di oggi, per la quale chiedere grazia alla Madonna?
I problemi sociali ed umani sono tanti e complessi ma, per esempio, si parla sempre più delle dipendenze che coinvolgono i giovani e anche persone di altre fasce d’età: dipendenza dall’alcool, dalle droghe, dal gioco d'azzardo, dal sesso, dal cibo ma anche più recentemente, da cellulare, Internet, dai social network; dipendenze che influenzano abitudini e comportamenti nelle relazioni personali che diventano così facilmente disarmoniche, superficiali, forse semplicemente perché solo esteriori e legate all’apparire.
Chi non ha quel seducente “giocattolo”, a volte costoso, che sta in tasca, nel palmo di una mano, e ci connette con tutto il mondo? La sua utilità è innegabile e non serve demonizzarlo perché, in realtà, dipende solo dall’uso che se ne fa; e così anche per la rete, il web; dipende da noi, dall’uomo, diventare, più o meno consapevolmente, super connessi, super comunicativi… Con quanti messaggi al giorno, all’ora? Quanti contatti virtuali in poco tempo? Una vera bulimia tecnologica, in certi casi, che può diventare patologica.
Cerchiamo avidamente visibilità, conferme esteriori ed un’importanza personale che nutre principalmente la propria individualità spesso narcisistica nonostante un’apparente socievolezza… Ma il mondo non gira attorno a noi… e un certo culto dell’io o un’onnipotenza senza un riferimento più alto, diventano una “calamità relazionale”.
Ma allora, in questa forma di dipendenza e “schiavitù” moderna come quella del cellulare, di Internet…che mina le relazioni autentiche, qual è la vera connessione se non quella con il proprio mondo interiore, il proprio cuore, il proprio sentire profondo? Qual è il contatto di caloroso spessore se non quello del guardarsi negli occhi parlandosi, trovare il tempo di stare nel momento ascoltandosi, non in modo virtuale e frettoloso ma umano, di carne, da persona a persona?
Questa, forse, la nuova “peste”, o comunque una delle “pesti” di oggi e la grazia quindi da chiedere ancora alla Madonna, riguardo ciò che “mangia”, “divora” il nostro tempo e la nostra vera umanità, è di poter ritrovare la capacità di relazionarci in modo Umano, semplice ed unico nelle somiglianze, consapevolmente scelto e responsabile e direi, volutamente limitato, per non ritrovarci in balia di una solitudine angosciante per un vuoto interiore dove si è costruito poco o niente di vero, di essenziale, di Vivo; la grazia di capire cosa nutre veramente la nostra persona, il nostro animo, il nostro essere e ci fa crescere in modo armonico, solido, coerente perché “connessi”, uniti ad un riferimento interiore di positività e ricchezza che non viene mai meno ma che bisogna imparare a scoprire e valorizzare con pazienza, tenacia, coraggio e desiderio di verità su di sé, aperti al proprio divenire, con un senso di fratellanza, solidarietà: un credo d’Amore.

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