Un arciprete nuovo per Piove di Sacco: Don Massimo Draghi
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Un arciprete nuovo per Piove di Sacco: Don Massimo Draghi
Il nuovo arciprete di Piove è finalmente arrivato, l’abbiamo atteso in questi mesi e il 16 settembre ha fatto il suo ingresso tra noi.
Le sue prime parole, dopo essere stato salutato in modo caloroso e fraterno dal sindaco dott. Davide Gianella, sono state all’insegna della collaborazione e dell’incontro. La piazza, ha detto, è il luogo dove ci si ritrova e ci si incontra, dove si costruiscono relazioni e si mettono le basi per tessere quella cultura della cittadinanza tanto fondamentale in questo nostro tempo. Facendo subito capire che in una sana azione pastorale non può mancare l’attenzione a tutto ciò che vive anche “fuori” dalla comunità parrocchiale.
Dopo la Santa Messa di introduzione del Vescovo Claudio alla Comunità di San Martino, alla fine della celebrazione, le poche parole di don Massimo hanno da subito suscitato simpatia e dato spessore a quell’immediata accoglienza che i parrocchiani di Piove avevano già accordato al loro nuovo “Monsignor”!
Prima di essere nominato Parroco della Chiesa Arcipretale di San Martino in Piove di Sacco, don Massimo Draghi, classe 1962, ha svolto il suo servizio come vicario parrocchiale a S.Teresa di Gesù Bambino e a Crespano del Grappa, parroco a Rosara, assistente adulti dell’Azione Cattolica Diocesana, parroco a Bojon e dal 2013 anche parroco a S. Maria Assunta di Campolongo Maggiore.
Proprio rispetto agli ultimi incarichi come parroco alcuni dei suoi parrocchiani han detto di lui: "Per noi è stato un uomo e un pastore che si è speso per educarci al Vangelo tramite immagini e segni". "Ci ha spinto in alto, anche quando sarebbe stato più comodo adattarsi a chi si accontentava di camminare in piano". "Ha fatto di tutto per aiutare due comunità a non fermarsi di fronte alle sbarre del passaggio a livello che sembra tenerle lontane una dall'altra". Tre semplici frasi che aiutano a capire uno stile chiaro di pastorale.
Con Massimo ho condiviso gli anni della Teologia e una forte amicizia che il tempo ha rinsaldato. Quando si vuol bene e si stima una persona a volte si riesce con fatica a trovare le parole per tracciarne in modo sintetico le sue caratteristiche. E’ per questo che, non volendo fare troppa fatica, mi affido alle parole di un compagno di ordinazione, le ho trovate bellissime e vere. “Massimo per me ha sempre impersonato il volto di un uomo buono e accogliente nell'amicizia. Nei vecchi casolini di una volta potevi trovare di tutto e a qualsiasi orario, da Massimo trovi la porta sempre aperta, con la gioia di incontrarti, quasi fossi atteso. Un tratto questo dove umano e divino sono così vicini da confondersi. In tutti gli anni di ministero mi pare abbia sempre conservato questo tratto con il sorriso.
Come compagno prete mi sono qualche volta chiesto il prezzo di tutto ciò, cosa gli costasse questo stile, e confesso la bellezza di aver sempre visto e scoperto in lui come l'amore, quello del Padre vivo in Gesù, possa tenerci il cuore aperto agli altri, desideroso prima di tutto di incontrarli così come sono.”
A don Massimo non possiamo che fargli gli auguri: che questi tratti di umanità siano assistiti dallo Spirito Santo, perché possano contagiare, assieme al suo sorriso, la Comunità del Duomo e tutte le nostre Comunità che collaborano insieme!
Le sue prime parole, dopo essere stato salutato in modo caloroso e fraterno dal sindaco dott. Davide Gianella, sono state all’insegna della collaborazione e dell’incontro. La piazza, ha detto, è il luogo dove ci si ritrova e ci si incontra, dove si costruiscono relazioni e si mettono le basi per tessere quella cultura della cittadinanza tanto fondamentale in questo nostro tempo. Facendo subito capire che in una sana azione pastorale non può mancare l’attenzione a tutto ciò che vive anche “fuori” dalla comunità parrocchiale.
Dopo la Santa Messa di introduzione del Vescovo Claudio alla Comunità di San Martino, alla fine della celebrazione, le poche parole di don Massimo hanno da subito suscitato simpatia e dato spessore a quell’immediata accoglienza che i parrocchiani di Piove avevano già accordato al loro nuovo “Monsignor”!
Prima di essere nominato Parroco della Chiesa Arcipretale di San Martino in Piove di Sacco, don Massimo Draghi, classe 1962, ha svolto il suo servizio come vicario parrocchiale a S.Teresa di Gesù Bambino e a Crespano del Grappa, parroco a Rosara, assistente adulti dell’Azione Cattolica Diocesana, parroco a Bojon e dal 2013 anche parroco a S. Maria Assunta di Campolongo Maggiore.
Proprio rispetto agli ultimi incarichi come parroco alcuni dei suoi parrocchiani han detto di lui: "Per noi è stato un uomo e un pastore che si è speso per educarci al Vangelo tramite immagini e segni". "Ci ha spinto in alto, anche quando sarebbe stato più comodo adattarsi a chi si accontentava di camminare in piano". "Ha fatto di tutto per aiutare due comunità a non fermarsi di fronte alle sbarre del passaggio a livello che sembra tenerle lontane una dall'altra". Tre semplici frasi che aiutano a capire uno stile chiaro di pastorale.
Con Massimo ho condiviso gli anni della Teologia e una forte amicizia che il tempo ha rinsaldato. Quando si vuol bene e si stima una persona a volte si riesce con fatica a trovare le parole per tracciarne in modo sintetico le sue caratteristiche. E’ per questo che, non volendo fare troppa fatica, mi affido alle parole di un compagno di ordinazione, le ho trovate bellissime e vere. “Massimo per me ha sempre impersonato il volto di un uomo buono e accogliente nell'amicizia. Nei vecchi casolini di una volta potevi trovare di tutto e a qualsiasi orario, da Massimo trovi la porta sempre aperta, con la gioia di incontrarti, quasi fossi atteso. Un tratto questo dove umano e divino sono così vicini da confondersi. In tutti gli anni di ministero mi pare abbia sempre conservato questo tratto con il sorriso.
Come compagno prete mi sono qualche volta chiesto il prezzo di tutto ciò, cosa gli costasse questo stile, e confesso la bellezza di aver sempre visto e scoperto in lui come l'amore, quello del Padre vivo in Gesù, possa tenerci il cuore aperto agli altri, desideroso prima di tutto di incontrarli così come sono.”
A don Massimo non possiamo che fargli gli auguri: che questi tratti di umanità siano assistiti dallo Spirito Santo, perché possano contagiare, assieme al suo sorriso, la Comunità del Duomo e tutte le nostre Comunità che collaborano insieme!
federico.meneghello- Admin
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Don Massimo, nuovo Arciprete
----------------------------------------------dopo una piccola variazione, va bene! d:Battfederico.meneghello ha scritto:Il nuovo arciprete di Piove è finalmente arrivato, l’abbiamo atteso in questi mesi e il 16 settembre ha fatto il suo ingresso tra noi.
Le sue prime parole, dopo essere stato salutato in modo caloroso e fraterno dal sindaco dott. Davide Gianella, sono state all’insegna della collaborazione e dell’incontro. La piazza, ha detto, è il luogo dove ci si ritrova e ci si incontra, dove si costruiscono relazioni e si mettono le basi per tessere quella cultura della cittadinanza tanto fondamentale in questo nostro tempo. Facendo subito capire che in una sana azione pastorale non può mancare l’attenzione a tutto ciò che vive anche “fuori” dalla comunità parrocchiale.
Dopo la Santa Messa di introduzione alla Comunità di San Martino del Vescovo Claudio, alla fine della celebrazione, le poche parole di don Massimo hanno da subito suscitato simpatia e dato spessore a quell’immediata accoglienza che i parrocchiani di Piove avevano già accordato al loro nuovo “Monsignor”!
Prima di essere nominato Parroco della Chiesa Arcipretale di San Martino in Piove di Sacco, don Massimo Draghi, classe 1962, ha svolto il suo servizio come vicario parrocchiale a S.Teresa di Gesù Bambino e a Crespano del Grappa, parroco a Rosara, assistente adulti dell’Azione Cattolica Diocesana, parroco a Bojon e dal 2013 anche parroco a S. Maria Assunta di Campolongo Maggiore.
Proprio rispetto agli ultimi incarichi come parroco alcuni dei suoi parrocchiani han detto di lui: "Per noi è stato un uomo e un pastore che si è speso per educarci al Vangelo tramite immagini e segni". "Ci ha spinto in alto, anche quando sarebbe stato più comodo adattarsi a chi si accontentava di camminare in piano". "Ha fatto di tutto per aiutare due comunità a non fermarsi di fronte alle sbarre del passaggio a livello che sembra tenerle lontane una dall'altra". Tre semplici frasi che aiutano a capire uno stile chiaro di pastorale.
Con Massimo ho condiviso gli anni della Teologia e una forte amicizia che il tempo ha rinsaldato. Quando si vuol bene e si stima una persona a volte si riesce con fatica a trovare le parole per tracciarne in modo sintetico le sue caratteristiche. E’ per questo che, non volendo fare troppa fatica, mi affido alle parole di un compagno di ordinazione, le ho trovate bellissime e vere. “Massimo per me ha sempre impersonato il volto di un uomo buono e accogliente nell'amicizia. Nei vecchi casolini di una volta potevi trovare di tutto e a qualsiasi orario, da Massimo trovi la porta sempre aperta, con la gioia di incontrarti, quasi fossi atteso. Un tratto questo dove umano e divino sono così vicini da confondersi. In tutti gli anni di ministero mi pare abbia sempre conservato questo tratto con il sorriso.
Come compagno prete mi sono qualche volta chiesto il prezzo di tutto ciò, cosa gli costasse questo stile, e confesso la bellezza di aver sempre visto e scoperto in lui come l'amore, quello del Padre vivo in Gesù, possa tenerci il cuore aperto agli altri, desideroso prima di tutto di incontrarli così come sono.”
A don Massimo non possiamo che fargli gli auguri: che questi tratti di umanità siano assistiti dallo Spirito Santo, perché possano contagiare, assieme al suo sorriso, la Comunità del Duomo e tutte le nostre Comunità che collaborano insieme!
don.battista- Messaggi : 572
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