editoriale: I giovani sono ancora figli?
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editoriale: I giovani sono ancora figli?
I giovani sono ancora figli?
Famiglia si intende marito, moglie, figli.
I giovani sono ancora figli? Sono usciti dall’orbita della famiglia? Stanno vagando liberamente senza alcuna forza gravitazionale che li attrae?, oppure rimangono in essa pigramente protetti?
La traiettoria consueta vorrebbe che, acquisita una certa responsabilità umana, raggiunto un titolo di studio e un posto di lavoro, siano invogliati a condividere con il genere diverso un nuovo nucleo. Ma la consuetudine è interrotta da una fascia di meteore che disturba e devia: un modo di pensare che induce a cambiare continuamente, a rimanere nel provvisorio, a non assumere alcun impegno permanente, a non accettare di riparare, di conservare, ma a sprecare, a gettare, a rompere, a sfruttare.
La traiettoria consueta subisce delle interruzioni, anzi delle deformazioni: mancano ai giovani le possibilità per il futuro, temono di perdere la libertà e l’autonomia, rifiutano ciò che è istituzionalizzato, il fallimento di parecchie copie li induce a non rischiare (Amoris laetitia 40).
Eppure ho esperienza di giovani che riconoscono con gratitudine di essere figli e nella continuità del rapporto si assumono, nel contesto della società e della cultura attuale, la responsabilità di una loro famiglia, anche se i figli non arrivano, guardando con fiducia il futuro, aprendosi con generosità a collaborare là dove i servizi istituzionalizzati non arrivano, affrontando con coraggio e con Fede le prove della vita, ed elevando il loro impegno a gesto sacro (sacramento).
Famiglia si intende marito, moglie, figli.
I giovani sono ancora figli? Sono usciti dall’orbita della famiglia? Stanno vagando liberamente senza alcuna forza gravitazionale che li attrae?, oppure rimangono in essa pigramente protetti?
La traiettoria consueta vorrebbe che, acquisita una certa responsabilità umana, raggiunto un titolo di studio e un posto di lavoro, siano invogliati a condividere con il genere diverso un nuovo nucleo. Ma la consuetudine è interrotta da una fascia di meteore che disturba e devia: un modo di pensare che induce a cambiare continuamente, a rimanere nel provvisorio, a non assumere alcun impegno permanente, a non accettare di riparare, di conservare, ma a sprecare, a gettare, a rompere, a sfruttare.
La traiettoria consueta subisce delle interruzioni, anzi delle deformazioni: mancano ai giovani le possibilità per il futuro, temono di perdere la libertà e l’autonomia, rifiutano ciò che è istituzionalizzato, il fallimento di parecchie copie li induce a non rischiare (Amoris laetitia 40).
Eppure ho esperienza di giovani che riconoscono con gratitudine di essere figli e nella continuità del rapporto si assumono, nel contesto della società e della cultura attuale, la responsabilità di una loro famiglia, anche se i figli non arrivano, guardando con fiducia il futuro, aprendosi con generosità a collaborare là dove i servizi istituzionalizzati non arrivano, affrontando con coraggio e con Fede le prove della vita, ed elevando il loro impegno a gesto sacro (sacramento).
don.battista- Messaggi : 572
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Località : Madonna delle grazie - Piove di sacco PD
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