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Chiesa dal greco: ekklesia assemblea.

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Messaggio  federico.meneghello Sab 16 Feb - 8:37



Noi siamo abituati a pensare alla Chiesa come ad un'istituzione religiosa formale, guidata da una gerarchia con la quale non è sempre facile un dialogo, anzi spesso pensiamo che “la chiesa” sia proprio “loro”.
Come se non bastasse spesso percepiamo “la chiesa” lontana dalla vita di noi semplici fedeli, quasi perseguisse finalità a noi lontane. Forse c’è anche del vero in questo pensiero… ma la chiesa è qualcosa di assai differente e anche la parola stessa nasce in un contesto molto diverso.
Il termine “ecclesia” da cui il nostro “chiesa”, viene da sempre ad indicare un'assemblea, un'adunanza, un ritrovarsi insieme di persone che condividono e vivono uno stesso credo, uno stesso orizzonte in un clima di grande fraternità, prima e al di là dei formalismi, delle gerarchie. Nasce nella consapevolezza del valore e dell’importanza di ciascuno e nella potente forza di un sogno condiviso: quello di realizzare qualcosa di nuovo e di grande, quello di essere parte del Regno stesso di Dio iniziato con Gesù.
Dagli Atti degli Apostoli apprendiamo infatti che la Chiesa nasce a Pentecoste proprio da un’assemblea, quella dei discepoli con Maria, riuniti nel cenacolo in attesa dello Spirito Santo: dopo quella straordinaria esperienza emerge una grande consapevolezza, quella di dover annunciare/testimoniare la propria fede.
Ad una più profonda e completa riflessione dell’esperienza pasquale di Cristo, alla luce dei Vangeli, constatiamo che lo Spirito di Gesù comunicato dalla croce, effuso su tutti gli uomini (cfr. Mt 27,50; Mc 15,37; Lc 23,46; Gv 19,30), convoca tutta l’umanità a partecipare alla stessa pienezza di vita. Dio offre a tutti una vita redenta, una vita nuova, frutto del dono di Colui che per amore ha completamente donato la sua vita.
A leggere bene il Vangelo in questa prospettiva scopriamo, quindi, che tutta l’umanità è chiamata/convocata a vivere la salvezza e la pienezza portata dal Cristo, tutta l’umanità è chiamata/convocata ad essere Chiesa!
Leggiamo infatti al numero 9 e 13 della Costituzione “Lumen Gentium”: “In ogni tempo e in ogni nazione è accetto a Dio chiunque lo teme e opera la giustizia (cfr. At 10,35). Tuttavia Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità. (…) Tutti gli uomini sono chiamati a formare il popolo di Dio. Perciò questo popolo, pur restando uno e unico, si deve estendere a tutto il mondo e a tutti i secoli, affinché si adempia l'intenzione della volontà di Dio (…che) volle infine radunare insieme i suoi figli dispersi (cfr. Gv 11,52).“

Possiamo dire pertanto che la Chiesa di Dio è la comunità dei convocati, Dio chiama tutti alla salvezza, Gesù Cristo ha donato la sua vita per la salvezza di tutti, come ci ricordava la Lumen Gentium, per formare un unico popolo che si estenda a tutto il mondo e a tutti i secoli.
La Chiesa pertanto è formata da quanti sono consapevoli, conoscono il dono che Dio ha fatto in Gesù, ma è anche formata da tutti coloro che non sono consapevoli e non conoscono il dono di Dio (cfr. Gv 4,10 le parole di Gesù alla donna samaritana “Se tu conoscessi il dono di Dio…”).
C’è un’attenzione sottile che dobbiamo tenere in conto perché ha una portata sconvolgente, una distinzione che porta a conseguenze determinanti: non possiamo dire che la Chiesa di Dio è la convocazione di tutti coloro che si sentono chiamati, perché Dio chiama tutti alla salvezza, alcuni la sentono questa convocazione, altri non la sentono.
Il fatto di “essere Chiesa di Dio” dipende da Dio che convoca non da chi, oggi, risponde.
Cristo, nell’incarnazione che noi abbiamo celebrato nel Santo Natale e che ci è stata ulteriormente rivelata nel segno del Battesimo al fiume Giordano, assume tutta l'umanità dall'inizio alla fine (cfr. Ap. 22,13 “Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine”).
Che cosa straordinariamente bella! Tutti, dal primo all’ultimo, proprio tutti, siamo assunti nel mistero dell'incarnazione, tutta l'umanità entra a far parte dell'unico corpo di Cristo, che si chiama Chiesa.
Facciamo e faremo riferimento spesso al Concilio Vaticano II, perché è stato un evento di grandissima portata nella riflessione della nostra Chiesa Cattolica in relazione al mondo, alla luce della fede. Il Vaticano II infatti, alla Costituzione Lumen Gentium in cui si parla proprio della Chiesa, sviluppa i capitoli in questo modo: Cap. I – Il Mistero della Chiesa - particolarmente in relazione con Gesù Cristo, Cap. II – Il Popolo di Dio, Cap. III – La Gerarchia ecclesiastica, Cap. IV – I Laici, Cap. V - Universale vocazione alla Santità…
Interessante, mentre noi quando pensiamo alla Chiesa spesso pensiamo alla gerarchia, la Chiesa, quando si pensa alla luce della fede, non può che riconoscersi prima di tutto come Popolo di Dio, nel quale ogni uomo/donna (al di là di culture e religioni) è chiamato a condividere la stessa dignità e nel quale ogni uomo/donna è chiamato a condividere lo stesso sacerdozio in Cristo: offrire la propria vita per amore, come dono per chi si ama!
Chiesa: popolo di Dio, popolo di redenti, popolo di convocati a vivere il mistero di salvezza che abbiamo tutti ricevuto, un popolo al quale Dio ha donato il suo Spirito “per fare di tutte le nazioni un solo popolo nuovo che ha come fine il tuo regno, come condizione la libertà dei tuoi figli, come statuto il precetto dell'amore.” (dal Prefazio comune VII).
Noi battezzati nella Chiesa Cattolica viviamo in un certo modo, con una certa nostra consapevolezza questo grandissimo dono che Dio ci ha fatto in Cristo Gesù, e alcune di queste nostre specifiche caratteristiche di essere Chiesa le affronteremo nei prossimi numeri. Nel frattempo godiamo e ringraziamo l’insuperabile fantasia del Padre che ci sta conducendo poco a poco verso una vita piena, già fin d’ora, insieme a tutti gli uomini e ad ogni uomo.
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