Respice Stellam
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

La Chiesa e l’Eucaristia

Andare in basso

La Chiesa e l’Eucaristia Empty La Chiesa e l’Eucaristia

Messaggio  federico.meneghello Sab 15 Giu - 16:02



Sarebbe interessante dedicare del tempo a chiederci se la “e” del titolo possa (debba) essere accentuata o meno: la “Chiesa e l’Eucaristia” o la “Chiesa è l’Eucaristia”?
Se il Concilio Vaticano II nel bellissimo testo della Lumen Gentium, al numero 11, ci presenta l’Eucaristia come “fonte e culmine di tutta la vita cristiana”, possiamo dire che non è un gioco di parole. La domanda si pone e la risposta non può essere banale.
La relazione tra Chiesa ed Eucaristia è tra le più complesse, dinamiche e vivificanti per il cristiano: queste poche righe desiderano essere solo uno stimolo alla riflessione su un aspetto fondamentale della vita della Chiesa.

Celebrare l’Eucaristia
L’eucaristia, così come noi oggi la celebriamo, ha come indicazioni il rito definito nel Concilio Vaticano II, e risponde al desiderio di maggior fedeltà al rito più antico, come la scienza storica ci ha restituito.
E ad oggi l’Eucaristia nel rito viene proposta come un atto di celebrazione della fede, di rinvigorimento della fede e di proposta della fede.
La Chiesa celebra nell’eucaristia il dono che Cristo fa di se stesso per la salvezza dell’umanità, rende grazie insieme con Gesù della vita ricevuta, comprende con Gesù che la vita è un dono e insieme con Gesù si apre alla prospettiva di dono per il mondo.
E’ una celebrazione che ha senso solo con la partecipazione. Il rito ordinario la richiede come indispensabile, non è pertanto possibile, se non con straordinarie motivazioni, celebrare senza la presenza di una comunità. A questo riguardo un aspetto non banale da ricordare è che nella celebrazione della “Santa Messa”, è la comunità dei fedeli convocati che “celebra”. Erroneamente si fa riferimento al prete che presiede come a “IL” celebrante, certo il prete celebra, così come celebrano tutti coloro che sono presenti. Il presbitero presiede l’assemblea eucaristica che, insieme con l’assemblea, celebra l’Eucaristia! Non è un evento a cui qualcuno è dato di essere spettatore e ad altri protagonisti: tutti siamo protagonisti nell’accogliere Cristo risorto e vivo attraverso la sua parola e il suo corpo. La differenza sta ne servizio alla celebrazione, un servizio affinchè tutti possano celebrare nel migliore dei modi!

Eucaristia che trasforma
E in questo senso la celebrazione eucaristica è finalizzata alla trasformazione di tutti noi fedeli, il rito ci permette di inserirci nel mistero del Cristo, morto e risorto, con il quale siamo invitati a fare comunione.
Ma in quanto detto troviamo anche un importante significato culturale, che non è sempre molto evidente e proprio per questo è necessario sottolinearlo. L’Eucaristia porta alla conversione! Celebrare l’eucaristia significa entrare in un processo nel quale siamo chiamati a “realizzarci come cristiani”, ciascuno di noi è sollecitando nella propria coscienza ad un’acquisizione personale: “partecipo per un cambiamento del mio modo di pensare, desiderare e scegliere”.
Molto al di là del “dover andare a messa”, l’eucaristia può essere proposta e accolta meglio come il luogo in cui siamo attratti da Cristo nel dono che egli fa di sé. Quante volte ci è stata posta la domanda, o ce la siamo posta noi stessi: sono degno di fare la comunione? In qualche modo noi celebrando l’Eucaristia, partecipando attivamente alla celebrazione, accettiamo di essere conquistati da colui che noi pensavamo di …conquistare, con i nostri meriti, con il nostro essere “degni di fare la comunione”.
L’eucaristia si propone di operare un cambiamento, una conversione, una trasformazione: attratti da Cristo e dal suo dono ci “ritroviamo capaci” di dono noi stessi.
Eucaristia e libera coscienza
Si tratta di andare incontro a Colui che ci sta cercando. In questa prospettiva si dischiude l’orizzonte del valore e del riconoscimento della libertà di coscienza: è un gesto libero quello di lasciarmi convocare dall’amore di Cristo ed è un gesto libero quello di lasciarmi convertire dal suo amore, in questa libertà viene riconosciuta la mia dignità e vivo il mio essere degno di accogliere cristo nell’eucaristia.
Dall’obbligo di celebrare, e di partecipare, ogni giorno o ogni domenica, si percepisce meglio che questo invito procede in realtà da una proposta che interpella la libertà di ciascuno: quella di essere attratti da Cristo, di essere riconciliati dentro di noi e, soprattutto, di essere trasformati: essere resi migliori per meglio servire l’umanità. L’eucaristia celebrata e vissuta come proposta libera e liberante assicura la trasformazione della fede.
Accogliere questa trasformazione, offerta dalla celebrazione eucaristica, non è esperienza riservata ad una piccola élite spirituale ed intellettuale che ha fatto la scelta eroica di andare ai fondamenti della fede. Tutti abbiamo la possibilità di accogliere, comprendere e lasciarci trasformare camminando nella vita nuova del Risorto: la celebrazione coinvolge tutta la comunità che celebra ad una disponibilità fiduciosa nei confronti di Cristo.
L’Eucaristia ci rinnova alla vita di Cristo, sempre! Ed è un cambiamento proposto con amorevolezza da parte di un Dio che ci rende degni con il suo amore, un cambiamento di mentalità e di scelte che porta poco a poco a rinnovare l’intera comunità che celebra. Rinnovata dall’amore di Cristo e dalla Sua presenza l’intera comunità sarà capace di contagiare l’intera società.

Nel prossimo articolo ci soffermeremo sul nuovo sguardo sul mondo che l’Eucaristia offre al credente.
federico.meneghello
federico.meneghello
Admin
Admin

Messaggi : 232
Data d'iscrizione : 10.02.12
Età : 66
Località : piove di sacco

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.