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Messaggio  CristianoCavedon Sab 20 Apr - 8:29

Maria e la Risurrezione di Gesù

Nei racconti della risurrezione da parte degli evangelisti non si accenna alla presenza di Maria in alcuna delle apparizioni di Gesù risorto. Nel libro degli Atti degli apostoli troviamo Maria in attesa dello Spirito con gli apostoli nel cenacolo. Anche i vangeli apocrifi, pur parlando del beato transito di Maria, non hanno cenni particolari sulla presenza di Maria nelle apparizioni di Gesù risorto.
Perché i Vangeli non dicono? Perché tacciono su come Maria è venuta a sapere, e sulla sua esperienza della risurrezione del Figlio? La contempliamo e preghiamo presente sotto la Croce, ma non la ritroviamo dopo la risurrezione, perché? perché non dire come si è espressa la gioia di Maria nella risurrezione del Figlio, o perché non vederla presente nei momenti della risurrezione?
I Vangeli non dicono. Così sembra ci sia un vuoto, una mancata citazione della Madre che appartiene a quel velo di riserbo che avvolge la persona di Maria, ha scritto Romano Guardini.
Così, invece di contemplare Maria accanto a Gesù risorto, ci fermiamo più facilmente a riflettere su Maria quale donna dei dolori, accanto alla croce del Figlio, e poi accanto alla croce di ogni uomo, o donna del silenzio e dell’attesa del sabato santo. Bellissima, ad esempio, la lettera pastorale 2000-2001 del card. Carlo M. Martini, dedicata proprio alla Madonna del sabato santo.
Ci sono stati vari tentativi nella tradizione cristiana di colmare questo apparente vuoto.
“È convinzione della Chiesa orientale che la Vergine non abbia dovuto essere esclusa dal privilegio delle pie donne e sia stata forse la prima a vedere il Figlio risorto” (G. Gharib).
Nella tradizione latina si dice che Maria dialoghi con i testimoni della santa risurrezione, e sia la prima testimone della risurrezione (s. Girolamo). Varie omelie pasquali dei Padri parlano della Vergine presente alla risurrezione del Figlio (s. Ippolito di Roma, Cirillo di Alessandria, Giovanni Crisostomo). Sant’Ildefonso di Toledo (607-667) dà per scontata la manifestazione del Signore alla Madre, testimone privilegiata della risurrezione. La Chiesa di Roma celebra “il saluto pasquale alla Madre del Risorto” al termine della Veglia pasquale o dopo i secondi vespri della domenica di Pasqua, attraverso il canto del Regina Coeli.
Si tratta sempre di celebrazioni che ci fanno pensare al fatto che la partecipazione di Maria ai dolori del Figlio non può essere separata dalla gioia di Maria e dalla partecipazione alla risurrezione di Gesù.
Tra quanti hanno cercato di dare spiegazione al silenzio dei vangeli, credo che p. Davide Montagna, frate dell’Ordine dei Servi, abbia espresso la migliore sintesi teologica in una sua piccola composizione, che vi ripropongo.
In un dialogo tra sette donne si è chiesto da chi può aver saputo Maria della risurrezione di Gesù. La prima si guarda intorno e chiede a Maria se sono state le donne che al sorger dell’alba si erano recate al sepolcro a raccontarle della risurrezione. La seconda chiede a Maria se è stata Maria di Magdala. La terza chiede se è stato Giovanni, il discepolo amato corso al sepolcro assieme a Pietro. La quarta chiede a Maria se è stato Pietro. La quinta chiede se forse sono stati gli angeli stessi a mostrarle il sudario e le bende, segni di morte abbandonati dalla risurrezione. E la sesta chiede se sono stati i due discepoli di Emmaus che lo avevano riconosciuto dopo nello spezzare il pane. Oppure Tommaso, oppure gli stessi angeli accanto alla tomba vuota? Chi ha dato la notizia a Maria? La settima chiude le domande dicendo: Non lasciare, Maria, il nostro animo sospeso. Di’ a noi da chi lo hai saputo: da un discepolo segreto? da un soldato pentito? da un angelo del cielo?
O forse è stato Gesù stesso risorto a comunicarlo per primo a Maria?
Ad ogni domanda, Maria risponde dando aspetti di conoscenza della risurrezione ma anche dicendo la limitatezza delle risposte di chi ha fatto esperienza della risurrezione. Rimane sempre qualcosa di sospeso, di non risolto. Così alla fine la risposta più vera che Maria può dare è quella che la ha guidata in tutta la vita: l’ascolto e la fedeltà alla parola di Dio. Così all’ultima domanda Maria risponde: “Non da voci di uomini, né da messaggi di angeli la buona novella ho appreso. Già la conoscevo. Custodivo nel cuore la sua parola: Il terzo giorno risusciterò”.
Si tratta di una linea di ricerca teologica che trova conferma in Benedetto XVI, il quale, spiegando le invocazioni del Regina Coeli, ha detto: "Maria ha custodito nel suo cuore la "buona notizia" della risurrezione, fonte e segreto della vera gioia e dell'autentica pace, che Cristo morto e risorto ci ha conquistato con il sacrificio della Croce. Chiediamo a Maria che, come ci ha accompagnato nei giorni della passione, continui a guidare i nostri passi in questo tempo di gioia spirituale, perché possiamo crescere sempre più nella conoscenza e nell'amore del Signore e diventare testimoni e apostoli della sua pace".
La Beata Vergine Maria, Madonna dell’Ascolto fin dall’inizio del suo cammino di fede, rimane tale anche nel mistero della risurrezione del Figlio. È il modello di accoglienza della Parola da parte del credente, che la medita e adempie nel servizio di fede e di carità.

p. Cristiano

CristianoCavedon

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