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EDITORIALE MARZO 2019

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Messaggio  federico.meneghello Ven 8 Feb - 21:16


Le malattie dell’anima

Nella nostra società si è soliti parlare di malattie del corpo e della psiche, pensando che l’anima corrisponda alla psiche, ma non si tratta quasi mai delle malattie dell’anima, intesa come spirito o anima spirituale.
Lo stesso art. 1 dello Statuto dell’OMS (firmato il 22 luglio 1946) riguardo al concetto di salute dice: La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto una mera assenza di malattia o infermità.
Non vi si accenna ad alcun aspetto spirituale, in linea con il pensiero dominante, laico, secolarizzato e ateo, che non riconosce gli aspetti spirituali della vita. Senza rendersi conto che non riconoscere la presenza dell’anima e i problemi relativi significa togliere moltissimo alla persona umana.
Forse è proprio per questo, per la non considerazione dell’anima, che oggi il mondo occidentale è in crisi profonda e va verso la distruzione, perché è senz’anima: senz’anima la politica, senz’anima l’economia, senz’anima il diritto e la giustizia, con tutte le conseguenze che constatiamo ogni giorno. Diventa molto significativo allora l’avvertimento di Gesù:
“Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo” (Mt 10,28).
Personalmente credo che ogni tipo di sofferenza riguardi sempre la persona nella sua interezza, di corpo, anima e spirito, dove per anima intendo la psiche e per spirito intendo l’anima spirituale. Non è possibile trattarne una parte senza riferimento alle altre, nemmeno trattarle separatamente. Non è possibile trattare solo le malattie fisiche perché le malattie fisiche sono spesso la manifestazione di disfunzioni o conseguenza di patologie dello spirito e non solo della psiche. Le somatizzazioni non riguardano solo il trasferimento di conseguenze della psiche sul corpo, ma anche il trasferimento di conseguenze dell’anima spirituale sul corpo.
Le malattie colpiscono la persona nella sua totalità di corpo, anima e spirito della persona umana, dove l’anima spirituale è la componente più importante. Infatti è ciò che caratterizza una persona umana, che la rende un essere vivente (“allora Dio plasmò con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente”, Gen. 2,7) e l’espressione dell’anima è il suo spirito.
L’uomo non è quindi riducibile alla sola dimensione terrena, peggio ancora alla dimensione meramente economica, anche se deve impegnarsi nella sua realizzazione. C’è un’altra componente, imperitura che deve avere la sua giusta collocazione, anche senza pretendere precedenza e primato, ma considerando che noi pensiamo che lo spirito sia immortale, si tratta della dimensione dello spirito.
I bisogni e le malattie dell’anima esistono, ma chi li cura?
Papa Francesco ne fa lunghi elenchi. Da quando è stato eletto papa ha sempre sottolineato molti aspetti delle malattie dello spirito. Non lo ha fatto richiamando le vecchie formulazioni, codificate nei 7 vizi capitali, ma ha riproposto la riflessione sulle malattie dello spirito con metodologia e denominazioni nuove. Lo ha fatto sia nelle omelie mattutine a santa Marta, sia nei documenti ufficiali (ad es. nella esortazione apostolica Evangelii Gaudium), sia in tanti altri incontri (ad es. con la curia romana). Si tratta di sottolineature importanti e incisive.
Si tratta di linguaggio nuovo, ma soprattutto si tratta di riflettere sul fatto che siamo abituati a considerare le malattie del corpo, e quelle della psiche, ma abbiamo lasciato in disparte da tempo la riflessione sulle malattie spirituali.
Chi cura le malattie dello spirito? Una volta se ne occupavano i direttori spirituali, e oggi in alcuni ambienti, anche lavorativi, si è tornati a dare importanza a questa figura.
In altri ambienti purtroppo si fa ricorso a maghi, indovini, streghe, santoni, guru, falsi esorcisti, falsi profeti o veggenti: indice di bisogno dell’anima, purtroppo vissuto male.
Oggi c’è necessità di medici dell’anima spirituale, di uomini e donne di spirito, profondo e libero, che sappiano indicare ad altri vie per una liberazione dai mali dell’anima spirituale.
Certamente bisogna tenere presente l’azione del maligno nella vita dell’uomo e la conseguente necessità della liberazione del male in ogni sua forma, specie quella maligna.
Ma si deve soprattutto tenere in considerazione il fatto che non siamo noi a liberarci dal maligno e da tutte le forme della sua presenza, ma è sempre e solo Dio che ci libera. L’uomo che pensa di liberarsi da solo, con le proprie forze, è sempre uno sconfitto dal male\maligno. L’uomo e la donna di spirito autentico conoscono molto bene questa dinamica.
Riprenderemo l’argomento nei prossimi numeri.
p. Cristiano Cavedon
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Messaggio  CristianoCavedon Mar 12 Feb - 9:22

Le malattie dell’anima

Siamo soliti parlare di malattie del corpo e della psiche, pensando che l’anima corrisponda alla psiche. Ma se per anima intendiamo lo spirito o anima spirituale notiamo che non si tratta quasi mai delle malattie relative.
Il pensiero dominante, laico, secolarizzato e ateo, non riconosce gli aspetti spirituali della vita, così facendo non si rende conto di sminuire moltissimo il senso e il valore della persona.
Per questo è in crisi profonda e va verso la distruzione, perché è e impone di vivere senz’anima: senz’anima la politica, senz’anima l’economia, senz’anima il diritto e la giustizia. Gesù avvertiva: “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo” (Mt 10,28).
Personalmente credo che ogni tipo di gioia o sofferenza riguardi sempre la persona nella sua interezza, di corpo, anima e spirito, dove per anima intendo la psiche e per spirito intendo l’anima spirituale. Non è possibile trattare una parte senza il coinvolgimento delle altre. Non è possibile trattare solo le malattie fisiche poiché queste spesso sono manifestazione di disfunzioni o conseguenza di patologie dello spirito, oltre che della psiche. Anche le somatizzazioni non riguardano solo la psiche, ma possono essere manifestazioni di problemi dell’anima spirituale.
Le malattie colpiscono la persona nella sua totalità di corpo, anima e spirito, dove l’anima spirituale è la componente più significativa. Infatti è ciò che caratterizza una persona umana, qualifica il suo essere vivente.
L’uomo non è quindi riducibile alla sola dimensione terrena, peggio ancora alla dimensione meramente economica. C’è un’altra componente, imperitura, che deve avere la sua giusta collocazione, anche senza pretendere precedenza e primato, si tratta della dimensione dello spirito. Uno spirito che può manifestare problemi e malattie.
Papa Francesco ne parla e ne fa lunghi elenchi. Da quando è stato eletto papa ha sempre sottolineato molteplici aspetti delle malattie dello spirito. Lo ha fatto nelle omelie mattutine a santa Marta, nei documenti ufficiali (cf. Evangelii Gaudium), e in tanti altri incontri.
Si tratta di linguaggio nuovo, ma di temi di sempre, presenti nei Padri della Chiesa e in tanti autori cristiani, ad es. in R. Guardini. Si tratta di prendere atto che tra le malattie siamo oltre a considerare quelle del corpo e della psiche, dobbiamo affrontare il problema delle malattie spirituali.
Chi si occupa le malattie dello spirito? Una volta se ne occupavano i direttori spirituali. Oggi fortunatamente si è tornati a dare importanza a questa figura. In altri ambienti purtroppo si ricorre a maghi, indovini, streghe, santoni, guru, falsi esorcisti, falsi profeti o veggenti: indice di bisogno dell’anima, purtroppo indirizzato e vissuto male, con conseguenze disastrose.
Oggi c’è necessità di medici dell’anima spirituale, di uomini e donne di spirito, che sappiano aiutare in una liberazione dai mali dell’anima spirituale.
Certamente bisogna tenere presente l’azione del maligno nella vita dell’uomo e la conseguente necessità della liberazione del male in ogni sua forma, specie appunto quella maligna.
Ma si deve soprattutto tenere in considerazione il fatto che non siamo noi a liberarci dal maligno e da tutte le forme della sua presenza, ma è sempre e solo Dio che ci libera. L’uomo che pensa di liberarsi da solo, con le proprie forze, sarà sempre uno sconfitto dal male\maligno.
p. Cristiano Cavedon

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